Matteo Messina Denaro rinuncia a partecipare al processo per le stragi di Capaci e di via D’Amelio, in cui morirono, tra le altre vittime, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Messina Denaro presunto mandante delle stragi di Capaci e di via D’Amelio
Il boss recluso al 41 bis ha rinunciato questa mattina a comparire al processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, che si celebra a Caltanissetta. La corte presieduta dalla presidente della corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi, ha comunicato che dopo la rinuncia del mandato del suo legale, Messina Denaro non ne ha nominato un altro. Pertanto è stato designato come difensore d’ufficio, Calogero Montante.
Era stato predisposto il collegamento
A rimettere il mandato era stata ieri la nipote del boss, l’avvocato Lorenza Guttadauro. In aula era stato predisposto, il collegamento audiovideo con il carcere dell’Aquila ma, come detto, Messina Denaro, ha rinunciato a comparire in aula di fronte alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta.
Lorenza Guttadauro non difenderà il boss in questo procedimento
Lorenza Guttadauro, nipote del capomafia, da lui nominata legale di fiducia, non difenderà il padrino in questo procedimento. Ha infatti rinunciato al mandato perché, secondo quanto si apprende, non avrebbe avuto il tempo di preparare l’arringa difensiva prevista proprio per domani.
La penalista aveva chiesto altro tempo
Alla scorsa udienza del 18 gennaio, fissata due giorni dopo l’arresto del boss, la penalista, chiese alla corte un termine a difesa proprio per studiare gli atti del processo fino ad allora seguito da legali di ufficio.
Processo molto complesso
Ma gli impegni dettati dalle visite allo zio detenuto a L’Aquila e dalla partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto non le avrebbero consentito di completare l’approfondimento di un processo molto complesso.
In primo grado Messina Denaro condannato all’ergastolo
In primo grado Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo. Alla scorsa udienza ha scelto di non partecipare attraverso il collegamento in videoconferenza.
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