Palermo Caltanissetta anno domini 2022. Si parte dal capoluogo attorno alle 20.35 e si entra nell’autostrada Palermo Catania, l’eterna incompiuta caratterizzata dai continui e infiniti cantieri. Già a Trabia la prima sorpresa. Dopo mesi e mesi di lavori e una prima apertura dell’intera carreggiata un paio di settimane fa, ritroviamo di nuovo un lungo restringimento e la prima coda. Nulla rispetto a quello che ci aspetta.
Disagi già alla biforcazione per Messina e Catania
Già dove la strada si biforca per Messina e Catania altri lavori e cantieri. Una costante tra Buonfornello, Scillato e Tremonzelli. Una serie di lavori che rendono difficilissimo il percorso tra numerosi camion, Tir e pullman che sfrecciano non curanti di limiti e restrizioni. Il peggio però deve ancora venire. Il navigatore ti comunica che c’è l’uscita obbligatoria a Resuttano. Si esce dall’autostrada e come Benigni e Troisi ci si ritrova a Frittole nel 1492, quasi 1500. Nessuna segnaletica ben visibile di notte che indica di rientrare in autostrada e il navigatore che ci indica il percorso più veloce per raggiungere Caltanissetta: percorrere la strada provinciale 19 la 121 per arrivare alla statale 121 e 122 bis.
Strade provinciali terribili
Provinciali che non sono strade, ma pessime trazzere pericolosissime. Di notte un incubo. Proprio come essere tornati indietro di secoli. L’unica differenza è avere il navigatore che miracolosamente ha continuato a funzionare e indicare la via per tornare ai giorni d’oggi. “Sono tanti che si sono persi – dice chi raccoglie le telefonate di automobilisti inferociti -. La segnaletica di sera è difficile da vedere e il Tom Tom manda fuori strada”. Il navigatore in questi casi rischia di lasciarti in mezzo all’isola senza che nessuno possa venire in soccorso. Le provinciali sono abbandonate. Piene di buche e in tanti tratti senza asfalto. Un incubo.
Un’eternità percorrere anche pochi chilometri
Percorri chilometri e chilometri senza punti di riferimento. Una volta arrivati a Resuttano attorno alle 21.45 il Tom Tom ti informava che l’arrivo a Caltanissetta era previsto alle 22.45. Un’eternità visto che Caltanissetta era a pochi chilometri in autostrada. Sembrava che il dispositivo fosse impazzito. Percorrendo le strade provinciali e le statali a velocità bassissima in effetti siamo entrati a Caltanissetta alle 23 e 10. Un’esperienza agghiacciante. Un salto indietro di anni e anni che può che può essere definito in modo chiaro e inequivocabile con la parola vergogna.
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