Arriva una richiesta di rinvio a giudizio per due persone accusate di violenza, lesioni e minacce aggravate, e per un ventiseienne accusato di tentato omicidio aggravato. Le accuse sono state mosse ai tre indagati dopo un intervento della Polizia di Stato, la notte del 28 gennaio 2021, per un’auto che era stata raggiunta da colpi di arma da fuoco esplosi da una finestra.

La decisione della Procura gelese

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha concluso la fase delle indagini preliminari, condotte dal Commissariato di pubblica sicurezza, con la richiesta di rinvio a giudizio di tre uomini coinvolti, a vario titolo, per i gravi fatti di reato verificatisi la notte del 28 gennaio 2021, quando un’auto in movimento venne raggiunta da diversi colpi d’arma da fuoco esplosi da una finestra.

Un agguato in pieno centro

L’agguato avvenne in pieno centro abitato e una delle due persone che si trovavano a bordo del mezzo fu colpita di striscio da uno dei proiettili esplosi dall’abitazione degli imputati. Tra i contendenti era scaturita una lite per futili motivi. Nel corso dell’intervento della Polizia di Stato, due agenti del Commissariato di pubblica sicurezza riportarono gravi lesioni, condotte di cui gli imputati dovranno anche rispondere in giudizio.

Chi sono gli indagati

Nello specifico nei confronti di D.A.F.,27enne, detenuto al momento per altre cause, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per tentato omicidio aggravato poiché, dalla finestra della propria abitazione, esplose all’indirizzo delle parti offese più colpi d’arma da fuoco con una pistola calibro 7,65, uno dei quali colpì di striscio uno degli occupanti l’autovettura, questa raggiunta da svariati proiettili sul lato anteriore, sul parabrezza e sul finestrino anteriore lato destro.

Le accuse ai tre

I tre sono anche indagati dei reati di violenza e lesioni aggravate in concorso a pubblico ufficiale, in quanto aggredirono gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti immediatamente dopo l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, per sedare una rissa scatenatasi in seguito all’agguato, tra chi esplose i colpi d’arma da fuoco e chi fu attinto dagli stessi, nonché per eseguire delle perquisizioni volte alla ricerca di armi. Tra i molteplici capi d’imputazione contestati agli imputati anche alcune azioni minatorie commesse con l’impiego di armi.

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