“Prima il permesso, poi il lavoro per una società giusta e solidale”. Con questo slogan stamani Filippo Maritato (Direttore della Casa delle Culture e del Volontariato “L. Colajanni”), Ennio Bonfanti (Vicepresidente del Mo.V.I. – Movimento Volontariato Italiano di Caltanissetta) e Adnan Hanif (Presidente dell’Associazione “Migranti Solidali”) hanno presentato, con una conferenza stampa, l’appello al Governo ed al Parlamento italiano per una reale emersione/regolarizzazione dei lavoratori stranieri e l’estensione della possibilità di regolarizzazione i migranti senza permesso. Simbolicamente la firma è avvenuta in piazza Garibaldi, a Caltanissett, luogo di “reclutamento” dove operavano i caporali che hanno assassinato Adnan Siddique.
Ennio Bonfanti ha snocciolato le critiche e le anomalie giuridiche all’art. 103 del Decreto Legge n. 34 del 19/05/2020 “Procedure di emersione/regolarizzazione relative ai cittadini non comunitari”, norma battezzata “sanatoria Bellanova”: “con questa cosiddetta ‘sanatoria’, invece di affrontare il fenomeno dell’immigrazione nella sua interezza e dal punto di vista primario dei diritti e delle garanzie e di riconoscere dignità e diritto di soggiorno alla persona, il Governo ha scelto di muoversi secondo una logica selettiva e discriminatoria, che oltretutto irrealisticamente condiziona il permesso di soggiorno e l’emersione di situazioni di sfruttamento all’iniziativa degli stessi sfruttatori. Questa ‘regolarizzazione’ contenuta nel DL Rilancio è una bufala perché è insufficiente, parziale ed escludente. La sanatoria del governo Conte di soli braccianti e colf migranti pone così tanti ostacoli assurdi e paletti cervellotici che lascia scoperti tantissimi migranti, probabilmente la maggioranza. Alla sanatoria, infatti, possono accedere solo i lavoratori che siano stati impiegati in agricoltura, assistenza alla persona e come collaboratore domestico: tre limitazione che tagliano fuori migliaia di cittadini”.
“Nei prossimi giorni il Parlamento sarà chiamato a votare sul passaggio di conversione del decreto legge: “In vista della discussione alla Camera – prosegue Bonfanti – vogliamo reclamare delle modifiche che lo rendano più accessibile e più rispettoso delle vite, della dignità e delle scelte delle persone. Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: la cosiddetta sanatoria Bellanova non aiuta tutti i cittadini stranieri! Chiediamo una modifica sostanziale per farla diventare una vera sanatoria. Per dare giustizia a migliaia di sfruttati per i quali giustizia ora non c’è”.
Filippo Maritato ha illustrato i contenuti del documento-appello che verrà presentato domani al Prefetto di Caltanissetta: “Chiediamo una sanatoria generalizzata che consenta di ottenere il permesso di soggiorno a chiunque ne sia sprovvisto e che abbia come unico parametro la presenza in Italia. In Italia vivono 700.000 invisibili, donne e uomini che non possono avere il permesso di soggiorno a causa delle leggi sull’immigrazione italiane ed europee che li hanno resi clandestini negli ultimi dieci anni. La recente ‘sanatoria Bellanova’ esclude la maggior parte di queste persone”.
Il Direttore della Casa delle Culture e del Volontariato, quindi, ha annunciato le principali proposte di modifica che saranno presentate al Prefetto: l’estensione delle procedure di emersione/regolarizzazione a tutti i settori lavorativi e a tutte le persone, anche col permesso scaduto da tempo; l’allungamento dei tempi di presentazione delle domande fino al 30 settembre; il rilascio di un permesso per attesa occupazione o di un permesso per emergenza sanitaria convertibile in lavoro (come proposto da Aboubakar Soumahoro); l’eliminazione dei costi della procedura; l’ampliamento delle tipologie di documentazione utile ai fini dell’identificazione, nonché l’ampliamento delle fonti di prova idonee ad attestare la presenza in Italia in data precedente all’8 marzo 2020; l’abrogazione delle differenziazioni nell’accesso alle procedure basate sulla data di scadenza del titolo di soggiorno; la conversione in permesso di lavoro del permesso diverso per chi ha già un contratto di lavoro regolare in corso.
Adnan Hanif ha sottolineato come “con questa legge ingiusta chi lavora con contratto in soli quattro settori – agricoltura, pesca, cura della persona e pulizie domestiche – può avere il permesso di soggiorno, mentre chi nel passato ha già lavorato in questi settori può accedere solo se il suo permesso di soggiorno è scaduto dal 31 ottobre dello scorso anno. Queste regole assurde non solo hanno fatto nascere vergognose speculazioni sulla pelle dei lavoratori ma cercano di limitare la libertà delle persone a scegliere il proprio lavoro. Per questo chiediamo che tutti possano emergere e regolarizzarsi, come persone, non come corpi da utilizzare”.
All’appello hanno già aderito personalità regionali – come Leoluca Orlando, Presidente ANCI Sicilia – e vari rappresentanti della società civile nissena: Giusi Saporito (Ass. Oikos), Ivo Cigna (Legambiente Caltanissetta), Nicola Boccadutri e Salvatore Pelonero (AUSER), Elia Miccichè (Circolo PD “Guido Faletra”).
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