“Non è questa la soluzione per aiutare il mondo agricolo, la diffusione dell’illegalità, della concorrenza sleale e della crescita del caporalato”. E’ quanto dichiara il deputato della Lega, Nino Minardo, in merito alla proposta del Ministro delle Politiche Agricole, Bellanova, di regolarizzare gli immigrati irregolari.

“In Sicilia ed in provincia di Ragusa il problema dell’immigrazione e degli sbarchi è particolarmente grave, lo è sempre stato ma ora lo è ancora di più, vista la situazione di emergenza sanitaria. I sindaci, lasciati soli dal Governo, devono affrontare con enormi difficoltà e tantissima responsabilità il problema che nelle ultime settimane è diventato più pericoloso a causa della crescita degli sbarchi autonomi. Regolarizzare gli immigrati arrivati clandestinamente nel nostro paese è fuori da ogni logica; invece di pensare agli italiani si cerca in tutti i modi di “insultarli” con decisioni intollerabili. La Lega non permetterà una maxisanatoria che, come detto, non risolverà né i problemi in agricoltura ne’ tanto meno quelli dell’immigrazione che in questo modo è destinata ad aumentare in modo esponenziale”, conclude Nino Minardo.

Intanto Iv minaccia l’uscita dal Governo se non si approverà subito. Il Pd spinge per portarla a casa. Il Movimento 5 stelle frena, ma è spaccato al suo interno. Fuori dal Palazzo, il Papa e la Cei la chiedono a gran voce. Ed anche il mondo agricolo la invoca. Sulla regolarizzazione di braccianti, colf e badanti il Governo cerca una difficile quadratura con una trattativa ad oltranza che ieri è proseguita per tutta la giornata tra i 4 ministri interessati: Teresa Bellanova (Politiche agricole), Luciana Lamorgese (Interno), Nunzia Catalfo (Lavoro) e Giuseppe Provenzano (Sud).

Ma la discussione ha coinvolto anche i capidelegazione della maggioranza. La soluzione non è ancora arrivata e continuerà il confronto e si deciderà se portare i provvedimento nel Decreto maggio che in settimana potrebbe andare in cdm. Problemi tecnici, sulla formulazione del testo, ma soprattutto politici, per il freno a mano tirato dai Cinquestelle. Bellanova pone un aut aut: braccianti, colf e badanti devono rientrare. Con un contratto temporaneo per sei mesi, rinnovabile. Per dare una risposta attesa soprattutto dal mondo agricolo, “altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi”, incalza. E non è, sottolinea, “una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria”.

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