Caltanissetta

Salvini in Sicilia fra contestazioni e bagni di folla, “Orlando chi? Non faccia il fenomeno e pensi ai palermitani”

 

“Orlando chi? Non conosco Orlando. Ogni volta che mi chiamano per dirmi arriva un barcone, lui dice me li prendo io a Palermo. Non faccia il fenomeno, si occupi dei problemi dei palermitani”. Così il vice premier Matteo Salvini nella terza delle quattro tappe del suo tour siciliano, quella di Bagheria, ha attaccato il sindaco di Palermo proprio prima di spostarsi a Caltanissetta quarta e ultima tappa. A Caltanissetta, infatti, Salvini ha chiuso ieri sera la campagna elettorale del candidato leghista Aiello mentre oggi sarà Orlando a chiudere quella del candidato di sinistra Messana.

Per il Vice Premier è stato un inatteso bagno di folla anche se con qualche contestazione, in realtà da parte solo di poche decine di persone, drappelli un po’ dappertutto però.

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Iniziata a Corleone  con l’inaugurazione del Commissariato e la scopertura di una targa, continuata a Monreale con manifesti di contestazione rimossi durante la mattina. Una decina di persone con addosso una maglia bianca con la scritta ‘Padania is not Sicily-800a’ ha contestato il vice premier Matteo Salvini al suo arrivo a Monreale dove ha tenuto un comizio elettorale. Concludendo il suo intervento dal palco, Salvini ha detto: “Ringrazio i dieci simpatici ragazzi che hanno passato il pomeriggio fischiando, buona festa della Liberazione a voi. E vi regaliamo pane, nutella e un libro di Saviano”.

Poi, per il Ministro dell’Interno anche con una fermata al Bar  della famiglia Giangrande, e poi  Bagheria per un vero bagno di folla durante un comizio a cui hanno assistito dalle 10 alle 15 mila persone secondo gli organizzatori.

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A Caltanissetta la contestazione un po’ più evidente ieri sera. “Prima vengono i cittadini italiani e poi tutto il mondo. I fenomeni direbbero razzismo, egoismo, eh no buon senso. Secondo voi se ho un pezzo di pane lo do a mio figlio o vado a bussare dal vicino e lo do al figlio del vicino?” ha detto Salvini nel corso del comizio in piazza Garibaldi. Il ministro dell’interno si è fermato più volte, interrotto da cori di contestatori. “Ora e per sempre resistenza” hanno gridato dal pubblico.

Salvini ha poi continuato: “non si distinguono le persone sulla base del colore della pelle. Ma apro la porta di casa mia solo a chi ha rispetto per le mie tradizioni. Se non ti piace il Natale, e non ti piacciono le nostre tradizioni te ne torni a casa. Una cultura come quella islamica che manda la donna in giro con il velo per me può tornare a casa. Perché se la donna non viene rispettata come l’uomo non ti concedo neanche un metro di spazio”.

“Uno che crede nel comunismo nel 2019 va abbracciato come un panda. Saluto i comunisti che stanno contestando e ricordo che istituiremo di nuovo l’educazione civica nelle scuole. Se voi amate i clandestini ci lasciate conto corrente e li mantenete voi”. ha detto senza scomporsi più di tanto  rispondendo al gruppo di contestatori che lo ha accolto al grido di “vergogna” e cantando “Bella ciao”.

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