Sparava a ripetizione con un fucile truccato, un cacciatore del nisseno adesso dovrà risarcire il Wwf. Così ha stabilito il tribunale di Caltanissetta che ha condannato un 64enne di San Cataldo, finito sotto processo dopo la denuncia nel 2018 delle guardie venatorie che scoprirono quell’arma alterava.

Le accuse

Il fucile semiautomatico era “truccato”. Nel caricatore dell’arma, infatti, era stato smontato il riduttore e, quindi, il fucile poteva sparare ben più dei tre colpi consentiti dalla legge. Si tratta di un espediente che molti cacciatori usano al fine di avere a disposizione più colpi da sparare quasi a raffica, abbattendo molte più prede con un solo tiro. La Procura proseguì le indagini sulla base della relazione di servizio degli agenti del Wwf fino al rinvio a giudizio del cacciatore, con le ipotesi di reato di “esercizio della caccia con mezzi vietati” ed “alterazione di armi da fuoco con aumento della potenzialità offensiva”.

Il processo nel 2020

Nel 2020 è iniziato il processo al tribunale di Caltanissetta, nel corso del quale il cacciatore ne ha chiesto la sospensione per essere sottoposto alla “messa alla prova”, affidato all’ufficio di esecuzione penale esterna per lo svolgimento di un programma di trattamento che prevede l’esecuzione di lavori in favore della collettività e di utilità sociale. Adesso, con un provvedimento depositato nei giorni scorsi, il giudice monocratico ha accolto la richiesta dell’imputato, ma ha anche ordinato al cacciatore di risarcire il Wwf Sicilia Centrale Onlus, costituitosi come parte civile con l’avvocato Salvatore Patrì, per il danno arrecato alla nota associazione ambientalista, costantemente impegnata anche nel Nisseno per la tutela della fauna e della natura, quantificandolo in 1.500 euro.

I presidi costanti

Ogni anno durante la stagione venatoria le guardie volontarie del Wwf perlustrano l’intero territorio della provincia di Caltanissetta con mirati servizi antibracconaggio, rilevando numerose e gravi infrazioni commesse da cacciatori con regolare licenza e tesserino, ma che esercitano la caccia in periodi o zone di divieto, a carico di specie non cacciabili o con mezzi e modalità proibite. Nella passata stagione venatoria 2021-22, per esempio, le guardie Wwf hanno denunciato alle Procure della Repubblica di Caltanissetta e Gela complessivamente 9 cacciatori per diverse ipotesi di reato. Per tutti questi casi sono ancora in corso gli accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, mentre la questura nissena per molti di essi ha già avviato le procedure di sospensione o revoca del porto d’armi. La vigilanza venatoria ed antibracconaggio delle guardie Wwf viene spesso svolta in stretta collaborazione con l’Arma dei carabinieri, con la quale è operativo uno specifico protocollo d’intesa a livello nazionale.

La vocazione

“Le guardie volontarie del Wwf scelgono per vocazione, passione e senso civico di difendere in prima persona la natura e la fauna, contribuendo così a custodire il bene comune natura e a presidiare il nostro territorio contro i numerosi e variegati reati ambientali, come bracconaggio, pesca di frodo, discariche e cave illegali, incendi, inquinamento, abusivismo edilizio, maltrattamento e abbandono di animali – dichiara Ennio Bonfanti, presidente di Wwf Sicilia Centrale – rappresentando, spesso, l’unica presenza di controllo e vigilanza in angoli remoti delle nostre campagne. Con molto coraggio i nostri volontari, ‘armati’ solo di binocolo, taccuini e tanto impegno civile, svolgono gratuitamente in nome e per conto dello Stato un prezioso servizio di pubblica utilità, contribuendo concretamente ad affermare la legalità e combattere i ‘crimini di natura’ ed il clima di impunità troppo spesso diffuso”.

Potenziamento delle guardie

In vista della nuova apertura della stagione di caccia, prevista per il prossimo settembre, il Wwf sta implementando il proprio nucleo di vigilanza, dotandolo di veicoli ed attrezzature utili nel contrasto all’illegalità faunistico-venatoria. Le guardie giurate Wwf svolgono funzioni di vigilanza ambientale-venatoria-zoofila con la qualifica di “Pubblici Ufficiali” o di “Agenti di Polizia Giudiziaria”, secondo le leggi vigenti e nel rispetto delle disposizioni regolamentari previste. Per chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni sull’attività di vigilanza del Wwf e su come diventarne Guardia volontaria, è attivo il profilo “facebook.com/corso.guardie.ecozoofile.wwf”.

 

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