Un migliaio di studenti delle scuole superiori di Gela, con striscioni, fischietti e fumogeni, hanno marciato in corteo per le vie della città in segno di protesta contro lo stato di abbandono in cui versano gli istituti scolastici gelesi.

Dal palco di Piazza Umberto, dove si sono radunati al termine della manifestazione, hanno rivendicato sicurezza e funzionalità nelle loro scuole per la fruizione del diritto allo studio. Sotto accusa l’ex provincia regionale di Caltanissetta (oggi consorzio di comuni) che, dopo “il controverso iter per l’abolizione delle province in Sicilia, non ha più programmato, per mancanza di fondi, gli interventi di manutenzione negli edifici scolastici, malgrado i numerosi crolli di intonaci e controsoffitti avvenuti in alcune aule”, affermano gli studenti.

All’istituto commerciale di Gela, in particolare, il mese scorso, in due classi, nell’arco di poche ore, si è verificata la caduta di pezzi del soffitto sui banchi, poco prima dell’inizio delle lezioni.

Caduta di calcinacci, per fortuna senza feriti, “anche nelle classi della cittadella scolastica di Piano Notaro, dove, per mancanza di fondi, l’ex provincia non è stata in grado di ripristinare la chiusura di una porta dell’auditorium lasciando la struttura alla mercè dei vandali che hanno distrutto poltrone, servizi igienici, sistema di videoproiezione computerizzato, impianto di illuminazione e luci stroboscopiche”, osservano.

I sindacati confederali del personale della scuola hanno portato la loro solidarietà agli studenti, ricordando la propria battaglia in corso, a livello nazionale, per il rilancio dell’edilizia scolastica e la sicurezza.

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