Da un paio di giorni alcuni esponenti politici, in vista delle imminenti elezioni amministrative di Caltanissetta, hanno deciso, come accadeva negli anni più bui, di speculare sulla salute dei cittadini e farne oggetto di campagna elettorale. Provo un senso di disgusto per questo continuo ricorso alla demagogia, alla menzogna e, nell’insieme, alla diffusione di notizie che hanno lo scopo specifico di determinare nell’opinione pubblica una dispercezione sulla effettività del diritto alla salute nei territori. Queste condotte, che mi riservo di valutare anche ai fini di un’azione giudiziaria, sono quanto di più lontano dalla buona politica”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza.

Se poi, come nel caso del Trauma Center del Sant’Elia, le dichiarazioni vengono da chi dovrebbe conoscere l’esito dei tavoli ministeriali – ha proseguito Razza – il sapore della propaganda appare insopportabile. Veniamo, allora, ai fatti: in sede di verifica dell’attuazione del Decreto Balduzzi, i tavoli ministeriali hanno rilevato che la Regione Siciliana aveva previsto quattro Trauma Center e veniva richiesta la chiusura di due di questi. In sede di confronto tra Regione e Ministeri si addiveniva, a tutela delle quattro strutture, alla rimodulazione di quella di Caltanissetta, per la quale è previsto un finanziamento di 800 mila euro e la funzionalità di tutte le attività non ancora realizzate, e alla conferma dei tre con i maggiori volumi. Chi oggi straparla dovrebbe sapere bene che fino ad oggi l’ospedale non ha visto attivato il Trauma Center e solo il nostro governo ha previsto i fondi e ne sta realizzando i locali”.

Secondo l’assessore regionale alla Salute, “se ci fosse un minimo di onestà intellettuale, si dovrebbe riconoscere al governo di aver confermato Caltanissetta sede di un DEA di II livello, nonostante vi fossero ben altri pareri tecnici anche da parte di Agenas. Sarebbe utile che tutti si concentrassero su dati concreti e remassero nella stessa direzione, nell’interesse dei cittadini che è fortemente compromesso da decenni di ritardi con cui si sta procedendo nel dare la stessa organizzazione sanitaria a tutti i territori della Regione. Se poi si è deciso di fare le comunali di Caltanissetta sul tema dell’Ospedale e dei servizi sanitari – conclude Razza –, la sede opportuna per difendere il nostro lavoro sarà il Tribunale. Mi sono stancato di inseguire bugiardi patentati che si palesano per sanculotti”.

Non si è fatta attendere la risposta di Giancarlo Cancelleri, nisseno e deputato regionale del M5S.
Dice Cancelleri: “Mi corre l’obbligo di ricordare all’assessore Razza che se c’e’ qualcuno che fa campagna elettorale quello e’ lui insieme al suo presidente”.

“Conosco perfettamente i documenti dei tavoli tra Ministero e Regione – aggiunge Cancelleri – e non c’e’ scritto da nessuna parte che a chiudere debba essere proprio quello di Caltanissetta, quindi Razza e Musumeci dovrebbero scusarsi con i cittadini nisseni che a buon diritto si lamentano per uno scippo di servizi che la Regione Siciliana sta facendo a danno del territorio e dell’offerta sanitaria dell’entroterra per logiche politiche e territoriali. Vero e’ infatti che il Ministero ha sollevato che quattro trauma Center in Sicilia sono troppi, ma – osserva Cancelleri – non gli ha imposto di chiudere quello di Caltanissetta dato che il comprensorio che Razza e Musumeci rappresentano politicamente ne ha piu’ di uno. Chiudere quello dell’ospedale Sant’Elia, depotenziandolo a Trauma center di zona e’ quindi una scelta politica e facoltativa di cui l’assessore Razza deve assumersi la totale responsabilita’ agli occhi del territorio”.

Sottolinea ancora Cancelleri: “Il decreto Balduzzi prevede che ci deve essere un Trauma Center di alta specializzazione (CTS) almeno ogni due milioni di abitanti, quindi lo tolgono da Caltanissetta, utilizzando il nostro territorio come bancomat politico, semplicemente per mantenerlo da un’altra parte. Razza e Musumeci stanno vergognosamente spogliando il nostro territorio per vestine un altro. Ho gia’ presentato ieri – conclude l’esponente M5s – la risoluzione in Commissione per obbligare il governo della regione a fare marcia indietro su questa scelta scellerata’.