Aveva comprato una casa a un’asta giudiziaria indetta dal tribunale di Palermo ma, dopo avere pagato 100 mila euro, nel 2016 scopre di aver acquisito soltanto il diritto di superficie e non la piena proprietà del bene. La beffa sta nel fatto che per entrarne in possesso ha dovuto versare oltre 17 mila euro all’ente proprietario. L’errore, ha stabilito adesso la sezione civile del tribunale di Caltanissetta a cui è stato presentato un ricorso dall’ignaro acquirente, è stato commesso “con certezza” dal “primo magistrato che ha emesso il decreto di trasferimento”. Ha quindi vinto il suo braccio di ferro con la giustizia stessa e potrà adesso avere il rimborso dei soldi sborsati per riparare al “pasticcio”.

Ricorso ammissibile

I giudici, ritenendo il ricorso ammissibile e rilevando che “era indubbio dagli atti del procedimento, ed in particolare dalla certificazione notarile, che il debitore non era pieno proprietario dell’immobile, ma proprietario superficiale”, hanno condannato la Presidenza del consiglio dei ministri, riconoscendo la responsabilità civile del magistrato. Il tribunale ha disposto il risarcimento dei danni con il pagamento al ricorrente degli oltre 17 mila euro aggiuntivi pagati per comprare la casa, oltre alla rivalutazione e agli interessi legali, e il rimborso delle spese legali.

L’avvocato: “Fatta giustizia”

“E’ stata fatta giustizia – ha commentato l’avvocato Salvatore Bidera Miceli nel rendere nota la sentenza emessa il 5 maggio scorso -. Il mio assistito, dopo vani tentativi di componimento bonario della lite in via stragiudiziale, è stato costretto ad innescare la procedura per la responsabilità civile dei magistrati al foro competente, quello di Caltanissetta”.

Danno ritenuto ingiusto

Il legale ha espresso “grande soddisfazione personale e professionale per aver ottenuto la riparazione di un danno ingiusto mediante la dovuta tutela risarcitoria”. “Con l’assistenza attenta e costante di un singolo – ha sottolineato – si sono garantiti i diritti in favore dell’intera collettività, spesso vittima degli ingranaggi della complessa macchina della giustizia”.

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