Le ore di cassa integrazione a Catania e provincia sono aumentate in maniera esponenziale nel 2019 rispetto al 2018, segno di una crisi crescente e di una tragedia sociale. E’ il rapporto Uil sulla cassa integrazione che lancia l’allarme. Il sindacato propone anche la propria ricetta per uscire da una crisi che sembra non vedere una fine, almeno a breve termine.
In provincia di Catania, secondo le statistiche Uil, le ore autorizzate di Cassa integrazione hanno abbondantemente superato nel 2019 quota 3 milioni 400 mila. Nel 2018 s’erano fermate a 2 milioni 794 mila. La Uil ora rivendica dalle istituzioni politiche “pari opportunità e quel rispetto”.
Stando al dossier curato dalla struttura sindacale guidata dalla segretaria confederale della Uil Ivana Veronese e diffuso dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio dell’organizzazione, nella provincia etnea sono cresciute sia la Cig ordinaria, passata da 449.176 ore autorizzate del 2018 a 506.611, sia la straordinaria, che è schizzata a 2 milioni 894 mila contro i 2 milioni 342 mila dell’anno precedente. “Sono indicatori dell’accavallarsi di vecchi e nuovi stati di sofferenza, del sommarsi di altre aziende in difficoltà a quelle che lo sono ormai da tempo e non riescono a uscirne”, commenta la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli.
Catania è il capoluogo che detiene numeri assoluti più alti tra tutte le province siciliane mentre l’aumento in percentuale è maggiore rispetto alla media nazionale e regionale. Più 17,8 per cento in Sicilia, più 20,2 per cento in Italia, più 21,7 per cento nella nostra provincia. In tutto sono stati 1.667 i posti di lavoro salvaguardati a Catania dalla Cassa integrazione nel 2019.
“Si comprende bene – dice Enza Meli – quanto sia importante la battaglia che la Uil di Carmelo Barbagallo ha sostenuto in questi anni e continua a sostenere per difendere uno strumento fondamentale a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. Chi sbrigativamente volesse ancora una volta tentare di dilapidare questa conquista di civiltà, dovrà ancora una volta vedersela con noi!”.
La segretaria generale della Uil etnea conclude, facendo riferimento al calcolo di retribuzione netta persa dai cassintegrati: “Il Rapporto, prendendo a riferimento le retribuzioni medie annue di operai e impiegati, ha dimostrato come le buste-paga delle lavoratrici e dei lavoratori in Cig nel 2019 si siano alleggerite del 14,4 per cento, che corrispondono in media annua a 2 mila 365 euro netti pro-capite. Così, crisi chiama crisi! A Catania, soprattutto a Catania, rilanciamo con forza le richieste della Uil di Carmelo Barbagallo e facciamo nostra l’analisi della segretaria confederale Ivana Veronese sulla necessaria rivalutazione dei tetti massimi del sussidio Cig, che dovrebbe essere ancorata agli aumenti contrattuali e non soltanto al tasso di inflazione in quanti questi negli ultimi anni hanno registrato indici prossimi allo zero”.
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