Una pescheria di Acireale chiusa perché aveva quasi tutti gli operai in nero. Nei guai il titolare che è stato denunciato ed ha avuto anche delle pesantissime sanzioni. E’ questo quanto emerso dal nuovo giro di vite nelle attività commerciali della provincia catanese per la verifica della regolarità dei luoghi di lavoro.

L’attività in coordinamento

Ad avere eseguito le ispezioni sono stati i carabinieri della stazione di Acireale insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Catania. Insieme hanno effettuato specifici controlli, mirati alla verifica del rispetto delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e lavoro sommerso in numerosi esercizi commerciali.

Le irregolarità

In tale contesto, nel territorio del comune di Acireale, tra le altre, è stata controllata un’attività commerciale dedita alla vendita di prodotti ittici, il cui gestore veniva denunciato per la presenza all’interno del locale di quattro lavoratori in nero sui sei presenti. Nel corso della verifica ispettiva sono anche emerse diverse violazioni per le quali sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 37.500 euro ed è stato infine comminato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

I controlli dei giorni scorsi

Nei giorni scorsi un ristoratore totalmente in nero, con al seguito anche diversi impiegati anche loro sconosciuti al fisco e alcuni di loro anche col reddito di cittadinanza, è stato sanzionato pesantemente. Maxi sanzione e chiusura momentanea dell’attività sono stati i provvedimenti emanati dai carabinieri della stazione di Pedara, nel catanese, insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Catania, al personale dell’Asp di Catania, della polizia municipale e della Siae di Acireale. L’operazione rientra nell’ambito di specifici controlli, finalizzati alla verifica dell’osservanza delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e lavoro sommerso che ha riguardato la verifica di numerosi esercizi commerciali.

In questo ambito, nel territorio di Pedara, tra le altre, è stata controllata un’attività di ristorazione il cui gestore è risultato sprovvisto di partita iva mentre all’interno del locale è stata riscontrata la presenza di cinque lavoratori in nero, tra cui due percettori del reddito di cittadinanza.

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