Da mesi avrebbe perseguitato la sorella minacciandola ed aggredendola per avere soldi in cambio e comprarsi alcool e droga. Un circolo vizioso che lo aveva anche portato ad iniziare a frequentare un centro per la disintossicazione da queste sostanze.

Tuttavia le reiterate violenze avrebbero fatto vivere alla donna un periodo di costante terrore che le avrebbe fatto temere per la propria incolumità. Fatti che sarebbero emersi durante le indagini dei carabinieri. Per questo motivo, un uomo di 45 anni è stato posto agli arresti domiciliari da parte dei militari dell’Arma della stazione di Grammichele, nel Catanese. La procura della Repubblica di Caltagirone ha infatti contestato il reato di estorsione.

Violenze ed estorsioni ai propri familiari per anni, 40enne ai domiciliari

Un caso simile venne alla luce ad inizio anno, nel Trapanese. Per le continue violenze ed estorsioni ai familiari il tribunale, infatti, fece scattare gli arresti domiciliari per un 40enne di Marsala. Ricostruiti dalle indagini dei carabinieri anni di continue vessazioni e di terrore dentro le quattro mura domestiche. Già dal luglio dello scorso anno in realtà le indagini avevano trovato sbocco in una prima misura cautelare.

Il presunto aguzzino però non si è fermato neanche di fronte ai divieti imposti dal tribunale di Trapani. I carabinieri hanno così sorpreso l’uomo nuovamente all’interno della casa dei familiari e per questo ha avuto i domiciliari e il braccialetto elettronico.

L’arresto è maturato nell’ambito delle attività dei carabinieri finalizzate al contrasto alla violenza di genere nella provincia di Trapani. In particolare, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Marsala hanno arrestato un 40enne residente in città. Il tribunale di Trapani ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare. Già era stato riconosciuto colpevole di alcune estorsioni ai familiari.

La Procura infatti aveva già imposto all’uomo l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento già dallo scorso mese di settembre. Un provvedimento che era scaturito a conclusione delle indagini condotte all’epoca dai carabinieri. Indagini che portarono gli inquirenti a far emergere gravi indizi di colpevolezza in merito all’ipotesi di reato di atti persecutori. Documentate le estorsioni nei confronti dei familiari.

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