Doppia operazione dei carabinieri nel catanese. Ad essere sventata una violentissima lite tra due fratelli e scoperte armi nascoste in un ovile. In due finiscono in manette.

La lite finita nel sangue

I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania hanno arrestato un catanese di 22 anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minaccia. La pattuglia è intervenuta a seguito di una telefonata al 112 da parte di alcuni residenti di via Grassi che segnalavano una violenta lite in famiglia. Una donna, alla vista della pattuglia, ha tentato di attirare la loro attenzione dal balcone chiedendo disperatamente aiuto ed i militari quindi, subito saliti nell’appartamento, hanno trovato i segni inequivocabili di una lotta con le suppellettili rotte o a terra, la porta della cucina con il vetro infranto e sangue sparso per tutta la casa. Subito hanno individuato il 22enne, figlio della 53enne che aveva chiesto il loro aiuto, che era in preda ad evidente alterazione psichica e sporco di sangue per le ferite conseguenti alla rottura vetrata ma che, anche in loro presenza, cercava di aggredire il fratello 18enne minacciandolo di morte. I militari hanno richiesto l’ausilio di personale del 118 che ha trasportato l’aggressore al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi dove anche qui, imperterrito, continuava a gridava di voler uccidere il fratello.

Anni di violenze

La donna ha poi raccontato ai militari che il figlio maggiore è schiavo della droga, assumendo quotidianamente cocaina e crack ed oltretutto facendo anche un uso smodato di sostanze alcoliche e che, proprio quella mattina, aveva tentato di uccidere il fratello con un oggetto contundente ma di non esserci riuscito per l’intervento fisico della stessa donna e di un terzo fratello dei due. Quest’ultimo, però, nell’intervenire aveva riportato ferite sanguinanti per aver dato un pugno al vetro della porta. La donna ha riferito che questi episodi di violenza si ripetevano purtroppo frequentemente, aggiungendo di non aver mai voluto denunciare il figlio, fino a quel giorno, nella speranza che la situazione potesse migliorare. Il 22enne è stato rinchiuso nel carcere di Siracusa.

Le armi nell’ovile

In un’altra operazione a Caltagirone i carabinieri, collaborati dallo squadrone eliportato cacciatori di “Sicilia”, hanno arrestato un 56enne di San Cono con l’accusa di detenzione abusiva di armi e munizioni. I militari avevano svolto una veloce attività investigativa, a seguito della quale la loro attenzione era stata attirata dal 56enne, un pastore pregiudicato, che si presumesse fosse in possesso di armi. Ecco perché hanno organizzato un blitz nell’ovile dell’uomo, in contrada Santa Margherita, dove è partita una minuziosa ricerca che ha poi trovato riscontro. Sotterrato accanto al muro del casolare è stato trovato un bidone di plastica contenente una pistola calibro 9 modificata.

La pistola era a salve

All’arma, originariamente a salve, erano state modificate alcune delle componenti che ne avevano permesso la trasformazione in una efficientissima arma da fuoco, perfettamente funzionante, nonché 8 cartucce dello stesso calibro. Nel prosieguo della ricerca, svolta all’interno dell’abitazione ed in un altro casolare di pertinenza del pastore sempre a San Cono, i militari hanno trovato complessivamente altre 3 cartucce da caccia calibro 12 con piombo spezzato. In attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria, l’uomo ha avuto i domiciliari.

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