“La politica non può voltarsi dall’altra parte: nel momento più difficile è doveroso difendere l’eccellenza siciliana del modello di raccolta e conferimento dei rifiuti. Il governo regionale metta a disposizione i fondi del Patto per il Sud per garantire il pronto rifinanziamento e la ricostruzione degli impianti”. Lo dichiara il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che oggi ha partecipato al sopralluogo della commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, presso  la struttura della Kalat Ambiente, recentemente interessata da un incendio che ha gravemente danneggiato gli impianti di trattamento dei rifiuti.

Fiducia negli inquirenti

“Esprimo fiducia e sono certo che gli inquirenti faranno luce sull’atto intimidatorio subito da Kalat Ambiente. E’ un momento difficile  – prosegue Barbagallo – quello che stiamo vivendo in Sicilia in cui si sviluppano roghi, in gran parte dolosi. Da qualche tempo a questa parte – conclude – la criminalità organizzata non spara ma appicca incendi”.

Quasi un mese fa il disastro

L’incendio devastante alla Kalat Impianti di Caltagirone avvenne lo scorso 5 luglio. Un rogo, probabilmente di natura dolosa, è divampato ed ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti dell’azienda. Le fiamme, domate dai vigili del fuoco, hanno generato una vera e propria nube tossica causata dalla combustione dei rifiuti compresa la plastica. L’Arpa ha effettuato delle analisi per accertare le dimensioni del danno ambientale.

Danni tra i 6 e gli 8 milioni di euro

Il danno subito dalla Kalat Impianti sarebbe tra i 6 e gli 8 milioni di euro. E’ la stima che si legge sulla pagina Facebook del Comune di Caltagirone dove è stata costituita un’unità di crisi formata dai vertici della società e dai sindaci del Calatino, che seguono costantemente l’evolversi della situazione. “Nonostante sia compiuto ogni tentativo possibile per arginare l’emergenza, prevedibile, nei prossimi giorni – si legge nel post – qualche ritardo anche perché stamani gli autocompattatori sono rimasti pieni, non essendo riusciti, ovviamente, a scaricare i rifiuti”.

 

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