Impiegati in nero, alcuni anche con il reddito di cittadinanza. Scattano multe e segnalazioni a Caltagirone, nel catanese. Questo per via dei controlli a tamburo battente che sono stati operati nelle ultime ore e che hanno permesso di mettere in evidenza ancora come il sommerso sia una piaga pesante nel territorio siciliano. La lente d’ingrandimento in questo caso ha riguardato imprese e bar. Le irregolarità sono subito saltate agli occhi e non sono mancati neanche gli impiegati con il vizietto del lavoro sommerso e con il sussidio. Dalla polizia sono scattate multe e segnalazioni e si promette che questo lavoro di verifica proseguirà ancora nei prossimi giorni.
Controlli amministrativi congiunti
L’operazione nasce per effetto del proliferarsi del fenomeno del lavoro nero nel territorio e delle illegalità collegate al beneficio del reddito di cittadinanza. In tal senso gli agenti del commissariato di Caltagirone ieri hanno effettuato dei controlli in due importanti siti produttivi di prodotti ceramici e all’interno di una stazione di servizio con annesso bar. L’attività di controllo, effettuata insieme a personale dell’ispettorato del lavoro di Catania e dell’ufficio igiene dell’Asp di Catania ha permesso di rilevare diverse anomalie.
I numeri dei controlli
Venivano controllati, complessivamente, 48 dipendenti tutti in possesso della prescritta certificazione green pass. Di questi in 6 risultavano lavorare in nero. Inoltre da approfonditi accertamenti veniva fuori che due dei lavoratori non in regola percepivano l’assegno mensile del reddito di cittadinanza. Venivano pertanto elevate ai datori di lavoro sanzioni amministrative per un ammontare di circa 40 mila euro e diverse violazioni in materia di normativa sulla sicurezza sul lavoro e sulla salubrità degli stessi.
I controlli proseguiranno
“Il commissariato di pubblica sicurezza di Caltagirone, d’intesa con Asp e ispettori del lavoro, – si legge in una nota – continuerà nell’attività di controllo al fine di far emergere ulteriori anomalie presso le attività produttive e tentare, così, di arginare il fenomeno del lavoro nero”.
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