La Polizia di Stato di Catania, su delega della Procura, in esecuzione del provvedimento applicativo della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale etneo ha tratto in arresto diversi esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi, con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanza stupefacente e spaccio in concorso delle medesime sostanze con l’aggravante di avere agevolato il clan Cappello-Bonaccorsi. Gli indagati rispondono a vario titolo anche di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di diverse armi clandestine da guerra, ricettazione delle stesse in concorso, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare la mafia.

I capi del clan

Cappello Massimiliano a Lombardo Salvuccio Jr.  sono considerati i capi ed organizzatori della cosca. Il provvedimento del Gip è scaturito dall’esecuzione di decreti di fermi emessi dalla Procura il 28 febbraio a seguito dell’intervento operato dalla Squadra Mobile di Catania e dal Servizio Centrale Operativo di Roma che, in esito ad ampie attività di perquisizione con cui sono state sequestrate numerose armi da fuoco.

In tale contesto, sono stati arrestati in flagranza di reato degli indagati Distefano Giuseppe, Cavallaro Francesco e La Rocca Giuseppe Francesco ed al fermo di tutti gli altri indagati, ad eccezione di Rapisarda Giuseppe Paolo, Messina Giusi e Messina Domenico Alessandro nei confronti dei quali è scattato il carcere.

Le indagini dopo la scarcerazione di Massimiliano Cappello

Le  indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania e dal Servizio Centrale Operativo, state avviate a seguito della scarcerazione di Cappello Massimiliano – fratello dello storico leader Turi Cappello – avvenuta il 16 giugno 2019, ed erano finalizzate a monitorare la riorganizzazione del clan Cappello-Carateddi, duramente colpito dai numerosi provvedimenti arresti.

Gangemi Emilio che, nel periodo coperto dalle indagini, ha rivestito il ruolo di factotum del predetto Cappello, essendo questi limitato negli spostamenti per via della sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., era uno dei collaboratori. Il monitoraggio dei due ha permesso di far emergere l’impegno di Cappello nel riprendere in mano le fila del clan, tanto da organizzare presso la sua abitazione incontri con esponenti storici dell’organizzazione.

La droga del clan Cappello

Cappello Massimiliano, con Gangemi, gestiva una piazza di spaccio nel quartiere di San Giovanni Galermo, collaborato sul posto da Rapisarda Giuseppe Paolo, detto “Paolo cupittiuni”. Lombardo Salvuccio Jr, nonostante la giovane età, era a capo della squadra più pericolosa, dotata di una notevole disponibilità di armi, la quale aveva la sua base operativa nei villaggi balneari di Campo di Mare e Ippocampo di Mare, siti nel parco dell’Oasi del Simeto all’estrema periferia sud di Catania.

Lombardo era aiutato da Cavallaro Sebastiano, al quale il Gip ha riconosciuto il ruolo di organizzatore, preposto alla gestione degli affari riconducibili illeciti del gruppo di Lombardo Salvuccio Jr, tra i quali, principalmente, il traffico della droga.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate diverse partite di droga e tratti in arresto, in territorio della provincia di Messina, due corrieri che trasportavano la droga. La perquisizione nella casa dell’indagato La Rocca Giuseppe Francesco e presso l’attigua dimora confinante è stata trovata una serra adibita alla coltivazione della marijuana. Sequestrata anche la somma di 188.000 euro in  contanti.

Gli indagati giravano armati

La custodia e la manutenzione dell’arsenale erano affidate a Distefano Giuseppe e a Suru Costei, alias “Mariu u rumenu”, persone di estrema fiducia ed abili nel maneggio delle armi. Ed è proprio presso l’abitazione di Distefano Giuseppe che sono stati sequestrati 4 giubbotti antiproiettile e armi con relativo munizionamento. Pistole, mitragliatrici, fucili d’assalto, Kalashnikov.

I nomi degli arrestati

1. Cappello Massimiliano, 54 anni
2. Lombardo Salvuccio Junior, inteso “Salvucciu u ciuraru”, 27 anni
3. Cavallaro Sebastiano, inteso “Seby” o “baffo”, 29 anni
4. Cristaudo Renzo, 28 anni
5. Finocchiaro Alessio, 27 anni
6. Gangemi Emilio, 46  anni
7. Spartano Giuseppe, inteso “u Cussotu “, 32 anni
8. Suru CosteI, alias “Mariu u rumenu”, 37  anni
9. Distefano Giuseppe, inteso “Pumpa”, 44  anni
10. La Rocca Giuseppe Francesco, alias “Colombrino 26  anni
11. Cavallaro Francesco, 36  anni
12. Messina Domenico Alessandro, 28 anni, già sottoposto per altra causa agli arresti domiciliari;
13. Messina Giusi, 46  anni
14. Santoro Giovanni, inteso “Giuvanni sett’anni” ,  38  anni
il provvedimento del Gip è stato notificato in carcere a:
15. Rapisarda Giuseppe Paolo, inteso “Paolo cupittuni”, 39 anni, già detenuto per altra causa.