I Finanzieri del Comando Provinciale etneo hanno eseguito la confisca del patrimonio, direttamente o indirettamente, riconducibile a tre persone, condannate in via definitiva per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, tra i quali l’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, la truffa ai danni dello Stato, il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni ma anche per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, aggravato dall’aver agevolato il clan Santapaola – Ercolano, favorendone l’infiltrazione occulta di “Cosa nostra catanese” nel settore.

Confisca di beni per oltre un milione

Il Giudice ha disposto la confisca nei confronti di un uomo condannato con l’aggravante mafiosa, di denaro, beni e altre utilità di cui lo stesso non possa giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulta essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato ai redditi dichiarati. La confisca anche ad altri due condannati, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, anche nella forma “per equivalente”, di cui i medesimi hanno disponibilità, anche indirettamente o per interposta persona, fino a concorrenza della somma di circa 592mila euro per il primo e 606mila euro per il secondo.

I beni confiscati

Passano allo Stato 7 immobili, di cui 2 situati in ciascuna delle province di Catania, Siracusa e Messina e uno in quella di Palermo; 3 società, due delle quali con sede a Catania e una a Siracusa, operanti, rispettivamente, nei settori della rivendita bar, del commercio al dettaglio di confezioni per bambini e della raccolta di scommesse; tra autovetture e motoveicoli e i saldi attivi, in corso di verifica, dei rapporti bancari e postali individuati, comprese 2 cassette di sicurezza, riconducibili ai condannati.

 Il memorandum tra procura e Guardia di Finanza

Si tratta del primo esito dell’attività sinergica sviluppata in attuazione del memorandum operativo del 6 aprile 2022, stipulato tra la Procura catanese, il Comando Regionale Sicilia della Guardia di finanza e il predetto Servizio Centrale, volto a introdurre forme di collaborazione per la più completa applicazione dei provvedimenti di confisca in fase di esecuzione delle sentenze passate in giudicato, mediante l’effettuazione di ogni utile approfondimento finalizzato all’accertamento economico-finanziario della posizione dei condannati. La Finanza ha effettuato specifici accertamenti economico-finanziari sul conto dei condannati, sulla scorta dei quali è stato possibile individuare sia i patrimoni direttamente riconducibili agli interessati sia i beni mobili e immobili di cui gli stessi risultano essere comunque titolari o averne la disponibilità per interposta persona.