Sarebbero diversi gli episodi di corruzione negli appalti pubblici che sono stati documentati dalla guardia di finanza nell’ambito di “Genius”, l’operazione della guardia di finanza scattata dalle prime luci dell’alba di oggi e che ha visto coinvolte 6 persone, tra pubblici ufficiali e imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale su lavori pubblici nella provincia etnea. I reati ipotizzati dal Gip nell’ordinanza sono, a vario titolo, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico. Le misure cautelari riguardano l’ex ingegnere capo del Genio Civile di Catania, Natale Zuccarello, adesso in pensione, un dirigente del genio civile, Saverio Verde, due imprenditori edili, Nunzio Adesini e Rocco Mondello, ed un funzionario del Genio civile, Ignazio Carbonaro.

Gli episodi di corruzione

Secondo le fiamme gialle nell’ambito di alcune opere pubbliche gestite dal Genio civile di Catania si sarebbero adoperati per favorire, dietro pagamento di una somma di denaro o altre utilità, la società Nurovi srl di costruzioni edili con sede a Gela, rappresentata da Nunzio Adesini e Rocco Mondello. In particolare, è emerso che per i lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, Zuccarello e Verde avrebbero redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150 mila a 260 mila euro, dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla Nurovi.

Nel mirino anche la strada provinciale 192

Ci sono poi i lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192: sempre Zuccarello e Verde, insieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate. Ancora Zuccarello e Verde, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto al “Consorzio Artigianale Edile Comiso (Caec)”, rappresentato da Sebastiano Caggia; tale consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa Nurovi, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori.

Il denaro della corruzione

Per questi due episodi, Adesini e Mondello avrebbero consegnato a Zuccarello la somma di 5 mila euro, promettendo altri 25 mila euro allo stesso Zuccarello e 5 mila euro a Verde. Inoltre, nel corso delle investigazioni, è emerso che, con riferimento ai lavori di sistemazione del porto di Catania aggiudicati nel 2018, Natale Zuccarello avrebbe ricevuto da Adesini una somma di denaro, di importo ancora imprecisato, al fine di favorire, come poi è avvenuto, l’aggiudicazione dei lavori alla Nurovi.

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