- Priorità nella vaccinazione anti-covid19 per ciechi e ipovedenti
- Lo chiede l’Uici regionale tramite il suo presidente Gaetano Renzo Minicleri
- E’ stata inviata una lettera al governatore Musumeci e all’assessore Razza
- Ciechi e ipovedenti, che utilizzano moltissimo il tatto, sono esposti al contagio
“Ciechi assoluti o parziali e ipovedenti gravi sono tra le categorie con minori difese rispetto al covid, perché ‘vedendo’ esclusivamente attraverso il tatto, sono costretti a toccare qualunque cosa, senza guanti o protezioni, esponendosi così al contagio”.
Lo ha ricordato il presidente dell’Uici regionale Gaetano Renzo Minincleri che ha indirizzato una lettera al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e all’assessore alla Sanità Ruggero Razza in cui chiede che queste categorie protette “abbiano priorità nella vaccinazione anti-covid”.
Inviata una lettera a Razza e Musumeci
Minincleri, nella missiva, ha sottolineato come il Commissario per l’emergenza covid, Domenico Arcuri, abbia accolto l’appello lanciato dal presidente nazionale dell’Uici, Mario Barbuto, “per inserire le persone con disabilità visiva nel programma di vaccinazione delle prossime settimane”.
Barbuto, per ovvi motivi, aveva rimarcato anche la necessità di vaccinare anche accompagnatori e collaboratori che vivono in simbiosi con i ciechi.
L’impegno dell’Uici regionale
Per esempio, ha detto Minincleri parlando della Sicilia, “il personale delle strutture dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in tutta l’Isola, della Stamperia Regionale Braille di Catania e del Centro regionale Hellen Keller, scuola cani guida, di Messina”.
Nella lettera il presidente Minincleri, oltre a dichiarare l’apprezzamento dell’Uici regionale per “la decisa e concreta azione intrapresa dalla Giunta Musumeci a tutela della salute dei cittadini siciliani”, e “consapevole delle difficoltà insite nella gestione dell’attuale emergenza sanitaria”, ha messo a disposizione le dodici strutture dell’Uici sul territorio Regionale.
Queste ultime si occupano anche di prevenzione dell’ipovisione, in particolare per le patologie legate agli schermi a luce blu, quelli di pc e telefonini, che hanno avuto un’impennata a causa della crescita esponenziale dell’uso di questi dispositivi a causa del telelavoro e della didattica a distanza.
L’help center telefonico
L’Uici siciliano, inoltre, dall’aprile del 2020, ha approntato un help center telefonico per la dad rivolta sia a ciechi e ipovedenti che ai vedenti. Il centro fornisce assistenza agli insegnanti, ma anche supporto psicologico agli allievi, anche vedenti.
“Stiamo consolidando – ha detto Minincleri, che è un insegnante in pensione – una rete virtuosa dialogante sui bisogni degli studenti, siano essi non vedenti, ipovedenti o vedenti”.
E ha ribadito la denuncia sulla “carenza di dispositivi multimediali ed elettronici specifici per gli studenti in particolare con pluridisabilità”.
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