• Denuncia shock a Le Iene di una donna che accusa l’ex compagno del suo aborto
  • L’uomo, originario di Catania, lavora all’ospedale di Siracusa
  • Al centro della vicenda, la somministrazione di un farmaco

Ha denunciato il suo ex compagno, un ginecologo catanese, in servizio all’ospedale Umberto I di Siracusa, di averle procurato un aborto attraverso la somministrazione di un farmaco, il Cervidil.  La donna, che si chiama Anna, si è rivolta alla trasmissione Le Iene, andata in onda nella serata di ieri su Italia 1  per raccontare la sua storia, che, comunque, dovrà essere vagliata dall’autorità giudiziaria.

La donna rimane incinta

In sostanza, ha spiegato che, nonostante fosse affetta da endometriosi, è rimasta incita del proprio ex compagno, divorziato e padre di due figli, che, secondo quanto da lei stessa svelato, non avrebbe mai fatto i salti di gioia per la gravidanza.

Gravidanza seguita dall’ex compagno

Anna si sarebbe affidata a lui, più volte si sarebbe recata nel suo studio per seguire la crescita del feto in grembo e le cose sembravano avere preso il verso giusto, a quanto pare anche il medico avrebbe mostrato maggiore entusiasmo. Poi, un giorno, come da lei raccontato nel corso della puntata di ieri, l’ex compagno e ginecologo, le avrebbe immesso un ovulo di progesterone allo scopo di preparare il corpo alla gravidanza.

La perdita del figlio

Solo che nelle ore successive, dalla ricostruzione fatta da Anna a Le Iene, avrebbe iniziato ad avere dei problemi, tra cui la perdita di sangue. La donna ha poi perso il figlio, causandole un dramma personale ma i sospetti sul conto dell’ex compagno le sono sorti leggendo sul tablet dell’uomo una conversazione su WhatsApp tra lo stesso ginecologo ed una sua collega.

Le accuse

Per la donna, in questa chat, l’uomo avrebbe scritto Cervidil, un farmaco che ha “effetti nocivi sulla gravidanza” come si legge sul sito dell’agenzia del farmaco (https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it). La tesi di Anna è che l’uomo, anziché immetterle un ovulo di progesterone le avrebbe somministrato il Cervidil, causandole l’aborto e tenendola all’oscuro di tutto. Accuse pesantissime, che, naturalmente, devono essere provate: l’autrice del servizio, Roberta Rea, ha poi raggiunto il ginecologo che ha preferito non replicare.