Segnalata per maltrattamento di animali e adesso rischia anche di perdere il reddito di cittadinanza. La vicenda riguarda una donna di 30 anni di Catania finita nei guai per aver lasciato il cane abbandonato in strada senza cibo e con dell’acqua andata a male. Ma quando i poliziotti l’hanno identificata hanno scoperto che abitava in un luogo diverso da quello dichiarato all’Inps per l’ottenimento del beneficio. E non è stato solo questa la sorpresa.

Il controllo della polizia

A procedere al controllo i poliziotti del commissariato di Librino che hanno denunciato la donna per i reati di invasione di edifici pubblici e di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura tali da creargli gravi sofferenze. L’indagata, che è risultata percepire il sussidio, vive in un luogo diverso da quello dichiarato all’Inps.

La casa

Nello specifico, è stato scoperto che la donna abita in un immobile di circa 200 metri quadri, realizzato abusivamente all’interno di 3 distinte unità immobiliari illegalmente occupate e unificate. Inoltre, la trentenne avrebbe lasciato il suo cane in strada per intere giornate, legato con una catena attaccata a un muro adiacente all’abitazione, sotto il sole, senza cibo e con acqua putrida.

Le altre verifiche

Nel corso dei controlli “su strada”, inoltre, sono state contestate sempre dai poliziotti di Librino diverse violazioni amministrative riguardanti l’uso personale di sostanze stupefacenti a seguito delle quali sono state anche ritirate le patenti di guida. Sono state indagate 2 persone per evasione dagli arresti domiciliari, sono state rinvenute e riconsegnate ai legittimi proprietari diverse vetture rubate e una persona è stata indagata in stato di libertà per l’indebito utilizzo della carta di credito. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, 2 soggetti di 20 e 46 anni, sono stati sottoposti alla misura della detenzione domiciliare. Infine, diversi soggetti sono stati indagati in stato di libertà per il reato di maltrattamenti in famiglia e uno per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche non spettanti.

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