Fari puntati sulle discoteche fuorilegge nel catanese nel fine settimana appena trascorso. I carabinieri del Nas di Catania, insieme ai colleghi della compagnia di Piazza Dante, hanno chiuso tre locali perché era stato superato il numero massimo di clienti all’interno, sulla base delle attuali norme anti covid19. L’operazione è stata organizzata nell’ambito dei servizi predisposti per garantire il rispetto delle regole da parte di esercenti ed avventori in concomitanza con la maggiore affluenza di persone attratte dalla movida nel centro storico etneo.

Le contestazioni

Nello specifico, tra le altre, sono state sottoposte ad una verifica dell’osservanza delle disposizioni governative per il contenimento della diffusione epidemica alcune discoteche del centro storico, site tre le vie Raffineria e Simeto. I militari hanno verificato a campione il possesso del cosiddetto “super green pass” da parte di 120 avventori, riscontrando anche che in tre discoteche non era stato limitato l’accesso della clientela. Al momento del controllo all’interno delle strutture erano presenti un numero di persone maggiore rispetto alla percentuale del 50% consentita. In particolare, in due dei locali sono state trovate rispettivamente 348 e 286 persone rispetto alle 90 e alle 70 consentite dalla normativa in vigore.

Le misure adottate

Per questo motivo i rispettivi titolari delle discoteche sono stati sanzionati amministrativamente per una somma complessiva di 1.200 euro, nonché con la chiusura immediata temporanea dell’attività per un giorno. Queste misure sono state adottate con l’obiettivo di contrastare la diffusione della pandemia. Nel catanese da tempo si portano avanti attività simili.

Altri controlli sulla viabilità

Nel corso dell’attività i militari hanno inoltre svolto un servizio di controllo della circolazione stradale nella zona sulla quale insistono i locali sottoposti a verifica, identificando 53 persone ed elevando sanzioni nei confronti di un automobilista per la mancata revisione del suo veicolo nonché di un altro che, invece, non ha voluto sottoporsi all’esame alcolimetrico.

 

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