Nell’Isola di Salina (Me) i crolli dalla parete rocciosa compresa tra Punta Scario e Pollara non si sono mai fermati, con tutti i pericoli e i disagi che ne sono scaturiti per i residenti. Per questo la Struttura contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Nello Musumeci, è intervenuta, colmando il ritardo. Gli uffici, diretti da Maurizio Croce, hanno finanziato, per un importo di 750mila euro un intervento di consolidamento.
Ci troviamo nel versante settentrionale, a una quota media di circa 15 metri sul livello del mare. L’area è delimitata a valle dal mare Tirreno e a monte dal centro del Comune di Malfa. Qui nessuno ricorda più da quanti anni la via Indipendenza sia chiusa al traffico veicolare. Pemane anche il divieto di balneazione nel tratto di litorale in corrispondenza del costone, a causa del rischio di caduta massi. La superficie su cui incombe il fronte roccioso è di circa 700 metri quadrati. Le zone di arresto e di accumulo delle porzioni lapidee, e quindi più pericolose, risultano essere quella vicina alla strada che collega con il porto, e quelle in cui insistono fabbricati e infrastrutture.
Il progetto prevede la realizzazione di un muro in cemento armato su fondazione indiretta, lavori di ingegneria naturalistica per ridurre al minimo l’impatto ambientale, e attività di disgaggio e demolizione ma anche imbragature e chiodature per proteggere il versante.
Un altro importante intervento riguarda la riserva naturale di Monte Cofano, lo splendido tratto di costa situato a metà strada tra San Vito Lo Capo e Trapani, e che ricade nel territorio di Custonaci (TP). Qui persiste una diffusa situazione di instabilità che ha portato alla chiusura dell’area. Solo la scorsa estate è stato riaperto un breve tratto della preriserva. Tutto il resto è ancora off limits. Adesso, però, dopo avere destinato complessivamente 1,4 milioni ai lavori di consolidamento, la Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha bandito la gara per affidarli. Sui versanti dove si dovrà intervenire sono state individuate, anche con l’ausilio di droni, ben dodici frane. Così l’area tornare ad essere liberamente meta di chi già ama questo scrigno naturale e di chi, invece, desidera scoprirlo.
Procede a ritmi serrati anche l’azione di riqualificazione del versante tirrenico della provincia di Messina. La Regione ha definito le procedure di aggiudicazione relative agli ultimi due lotti dell’appalto utile alla salvaguardia della fascia costiera dei Comuni di Acquedolci, Brolo, Capo d’Orlando, Caronia, Gioiosa Marea, Motta D’Affermo, Naso, Patti, Piraino, Reitano, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Torrenova e Tusa.
A eseguire i rilievi tecnici del Lotto 2 un raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Dinamica srl di Messina. Della progettazione esecutiva del Lotto 3, attraverso indagini sedimentologiche e di caratterizzazione, rilievi topografici e batimetrici, si occuperà invece il team di professionisti che vede alla guida la Technital spa di Verona.
Qui si interverrà, oltre che sulla fascia costiera, anche sulle porzioni di spiaggia sommersa e sui corsi d’acqua che si riversano nel litorale e che necessitano di interventi mirati. Tra le soluzioni previste, i ripascimenti, la realizzazione di barriere frangiflutti e pennelli, una serie di dragaggi e la ricostruzione di dune. Quello della progettazione è uno step successivo a uno preliminare, e già ultimato, di lavori di ripristino delle barriere a mare. Quella che si inaugura adesso, invece, è la fase della programmazione infrastrutturale sulla base delle diverse caratteristiche di una costa che ha una lunghezza di 84 chilometri.
Commenta con Facebook