Paura a San Vito Lo Capo e nelle aree limitrofe.
Un violento incendio e’ divampato ieri sera su Monte Cofano.

Le fiamme hanno avvolto la montagna che si affaccia sul golfo di Cornino, allargandosi fino al versante nordest sulla baia di Castelluzzo e Makari.

L’area – nota come Riserva di Monte Cofano, e’ sottoposta a vincolo per la presenza di una folta macchia mediterranea che è andata in fiamme.

Sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale della Forestale, i carabinieri di Custonaci, i volontari della Protezione civile.
La segnalazione e’ arrivata poco prima delle 21.

Il rogo è verosimilmente doloso, perché le fiamme, che hanno avvolto la montagna, sono partite da più punti, sul versante di San Vito Lo Capo. Il sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino, parla di “azione criminale”.

“Sono arrabbiata e delusa nel vedere una delle località più suggestive della nostra provincia violentata in questa maniera per subdole motivazioni o interessi umani. Ho chiamato io stessa la Forestale per sincerarmi della gravità della situazione. Quando chiediamo al nostro Governo ‘programmazione’ lo facciamo perché tutti ormai abbiamo una conoscenza storica sul ripetersi a cadenza quasi annuale di questi tristi eventi, sempre nelle stesse modalità e sempre negli stessi luoghi. Programmazione è l’imperativo alla base della prevenzione, è anticipare le mosse di chi potrebbe avere qualche losca intenzione, soprattutto nei giorni più a rischio”. Questa la dichiarazione della deputata all’Ars di Attiva Sicilia, Valentina Palmeri.

Appena due settimane fa, l’on. Palmeri si era recata per un sopralluogo alla Riserva di Monte Cofano, a seguito del quale inviava una richiesta all’Amministrazione comunale per convocare, con urgenza, una tavola rotonda con tutte le parti interessate, al fine di meglio capire quando la messa in sicurezza e la sua fruibilità potranno finalmente essere attuate, nonché per porre in essere azioni atte a garantire una più efficace tutela e valorizzazione del luogo, come ad esempio la sorveglianza, anche attraverso sistemi video e satellitari, dei punti di accesso, soprattutto nei giorni più a rischio.

“In giornata – continua la deputata – presenterò immediatamente una interrogazione al Presidente della Regione e all’Assessore competente per ottenere le risposte necessarie dopo questo nuovo disastro ambientale”.

Su quanto accaduto interviene anche Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

“Le foto di stanotte con Monte Cofano in fiamme fanno rabbrividire, ci deprimono – dice Zanna – e ci sconfortano profondamente. Le alte fiamme che hanno avvolto tutta la riserva naturale hanno trasformato la montagna a picco sul mare in un vulcano in eruzione, pronto ad esplodere.
Un altro, l’ennesimo, pezzo della nostra bellezza è andata in fumo. Chissà quanti anni ci vorranno per farlo rivivere.
Ma chi vuole tutto questo? Chi sono questi assassini di futuro? Chi continua a seminare odio per la nostra terra, per il nostro patrimonio naturalistico?
Sono queste violenze, questi assurdi atti voluti, pensati e realizzati da siciliani, che distruggono la nostra vita, le nostre comunità, i nostri territori, la nostra storia. Non quei poveri disgraziati che arrivano con i barchini per fuggire dalla fame e dalle guerre.
Siamo noi siciliani i colpevoli e i responsabili. Siamo noi che appicchiamo il fuoco.
Lo sappiamo che sono pochi questi delinquenti, criminali, ladri di speranze, ma noi tutti non facciamo nulla per fermarli. Non basta più inasprire le pene per chi commette questi reati. È il nostro modo di pensare che deve cambiare”.

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