Doveva essere in casa perché agli arresti domiciliari invece viene beccato per strada dai carabinieri e in pratica finisce per far scoprire che continuava a spacciare droga. Finisce male per lui la bravata di un 29enne del Catanese che dai domiciliari finisce dritto in carcere. Arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Per lui anche una denuncia per il reato di “evasione”.

La pattuglia insospettita

Ad intervenire I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Paternò nell’ambito di un servizio di perlustrazione del territorio. Operazione maturata per il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto maturava quando una pattuglia dei militari dell’Arma stava transitando lungo la via Bengasi. I carabinieri, incuriositi dalla presenza di tre uomini che parlavano tra di loro, si sono avvicinati per effettuare un controllo. Il gruppetto, alla vista dell’auto, si è dileguato immediatamente.

Uno di loro riconosciuto

I carabinieri hanno tuttavia riconosciuto uno dei tre fuggitivi, un 29enne a loro già conosciuto per le sue pregresse vicissitudini giudiziarie. Oltretutto nel momento in cui è stato sorpreso in strada avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari per scontare una pena per spaccio di stupefacenti. Proprio per questo i militari, con l’ausilio di un altro equipaggio, si sono recati nell’abitazione del 29enne. Il giovane trovato in evidente stato di nervosismo e per questo lo hanno sottoposto ad una perquisizione personale e domiciliare. Nel corso della particolare attività di polizia giudiziaria rinvenuti, all’interno dell’intercapedine di un muro del corridoio dell’abitazione, 133 dosi di marijuana, singolarmente confezionate e pronte per la vendita al dettaglio.

La scoperta anche in cucina

Inoltre in un pensile della cucina trovato un involucro con ulteriori 35 grammi della stessa sostanza stupefacente per un peso complessivo di 256 grammi. Accanto due bilancini di precisione e la somma di 150 euro, verosimilmente provento dell’attività illecita, che teneva all’interno delle tasche dei  pantaloni. L’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

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