“Non possiamo esimerci dal segnalare come vicende analoghe, per quanto frutto di singoli sconsiderati gesti, siano solo apparentemente occasionali, come dimostrato dalle cronache locale degli ultimi anni, evidente sintomo di un totale disinteresse delle autorità preposte alla gestione e all’organizzazione del settore”. Lo affermano, in una
nota, i legali della dottoressa della guardia medica del Catanese aggredita e violentata mentre era in servizio.
“A nulla – prosegue la dichiarazione – sono valse le richieste di tutela e protezione, le denunce, gli appelli da
parte di una categoria di professionisti sempre più abbandonata a se stessa e alla quale ancora una volta viene presentato un conto salatissimo. Quanto verificatosi, se ve ne fosse ancora bisogno – sottolineano i legali della dottoressa – dimostra come le cautele da oggi apprestate siano a dir poco inconsistenti che non è più possibile tergiversare trincerandosi dietro problemi di disponibilità economica dell’azienda poiché come più volte
ribadito e segnalato la sicurezza sul posto di lavoro di tutti gli operatori sanitari è un problema reale che non può più
essere sottovalutato. Auspichiamo che anche in questo senso vengono avviati i dovuti accertamenti al fine di acclarare eventuali responsabilità ed evitare che episodi di siffatta gravità possano ripetersi”. I legali prendono “atto della vicinanza manifestata dai vertici dell’Asp, dalle istituzioni, dalle associazioni di categoria e da quanti in questo momento si sono immedesimati, anche per un attimo soltanto, nei panni della sfortunata protagonista di questa vicenda”. E, “a nome della dottoressa di questo orribile storia e dei suoi familiari”, aggiungono, “non possiamo che ringraziare, una volta di più, le forze dell’ordine e più in particolare la compagnia dei carabinieri di Acireale per l’impareggiabile contributo umano e professionale fornito e la magistratura nella quale riponiamo la massima fiducia per una approfondita valutazione dell’occorso”.
“Che nella guardia medica non ci fosse alcuna protezione è un dato oggettivo che si dovrebbe modificare. Auspico che venga adottato un adeguato sistema di tutela, come le guardie giurate. Un medico si deve recare al
lavoro e non in un campo di battaglia. Auspichiamo che la situazione si modifichi”. Lo ha detto il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, titolare dell’inchiesta.
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