All’alba di oggi, 12 settembre 2019, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Stazione Carabinieri di Biancavilla e il Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania nei confronti di Vincenzo Pellegriti, 39 anni, Alessandra Greco, 28 anni, Paolo Battiati, 36 anni (già recluso nella casa circondariale di Enna), e Antonino Galvagno, di 26 anni (già recluso nella casa circondariale di Caltagirone).
Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e traffico di stupefacenti del tipo cocaina e marijuana di cui agli artt. 74 e 73 D.P.R. n. 309/90.
L’indagine, convenzionalmente denominata “Callicari”, sviluppata dal mese di giugno 2017 al mese di aprile 2018 dalla locale Stazione Carabinieri e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Paternò, ha consentito di individuare quale promotore dell’associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti Vincenzo Pellegriti, all’epoca dei fatti sottoposto alla Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
I militari riuscivano a definire la struttura, le posizioni e i ruoli dei soggetti, acquisendo elementi probatori in ordine all’organizzazione della “piazza di spaccio”, ai canali e alle procedure di approvvigionamento e cessione degli stupefacenti (cocaina e marijuana).
Nel corso delle intercettazioni effettuate è stato possibile individuare i luoghi di Biancavilla indicati dagli indagati come punto d’incontro per la cessione dello stupefacente agli acquirenti, e tra questi “la porta di legno” (vale a dire un vecchio e piccolo stabile ubicato in zona adiacente alla linea ferrata, in disuso), “il muretto” (compreso tra la via Gian Battista Vico e la via Dusmet), “le scale” (vale a dire quelle esistenti in via Parma), “la villa rosa” (cioè il giardinetto ubicato in via Campi Elisei, nei pressi di via G. Carducci) e “la Villa delle Favare”.
Di particolare rilevanza la figura di Alessandra Greco, che agiva quale “spalla” del compagno Vincenzo Pellegriti nella gestione di tutti gli affari dell’organizzazione, nella tenuta dei rapporti con gli altri sodali e nella sostituzione del convivente in caso di sua assenza, dimostrando anche capacità di comando.
I Carabinieri nel corso delle investigazioni hanno inoltre arrestato in flagranza 10 soggetti per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, sequestrando complessivamente 2 chili di marijuana, 100 grammi di cocaina e la somma in contanti pari a circa 1000 euro, provento dell’attività di spaccio.
L’indagine condotta evidenzia, ancora una volta, l’attenzione rivolta dalla Procura di Catania e dalla Compagnia Carabinieri di Paternò alla cittadina etnea, interessata nel corso degli ultimi anni da importanti attività di indagine finalizzate a contrastare la criminalità comune e organizzata, ultima delle quali l’operazione “Città blindata”, che nel febbraio scorso ha portato all’arresto di 14 soggetti ritenuti affiliati al locale gruppo mafioso.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza”.
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