Lavoratori edili, venerdì 15 novembre protesta a Catania.

In una lettera al Prefetto di Catania è stato chiesto un tavolo di confronto e più controlli nei cantieri. Presentato un elenco di opere “su cui intervenire subito”. Drammatici i dati della Cassa edile.
Quella di Catania sarà una delle cento località italiane che il 15 novembre manifesterà per chiedere il rilancio del settore delle costruzioni.

Gli edili di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si ritroveranno per un sit-in di fronte alla Prefettura di Catania a partire dalle 9,30.

In un documento firmato dai segretari generali Giovanni Pistorio, Nunzio Turrisi e Antonino Potenza, si chiede un “tavolo di confronto che metta insieme enti appaltanti che di rappresentanza della categoria, al fine monitorare i processi e definire i tempi per mandare in gara gli interventi programmati”. I sindacati chiedono inoltre che nei cantieri edili, vengano “intensificati e resi più frequenti i controlli anche in materia di sicurezza e legalità”.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Catania definiscono l’edilizia etnea in una lettera inviato al Prefetto di Catania, “una realtà ormai divenuta drammatica, considerando che qualora la ripresa dovesse tardare ancora ad arrivare, si rischia di perdere il treno dell’innovazione”, ma sottolineano anche che i “nostri lavoratori edili, oramai disoccupati di lungo corso per la reale mancanza di lavoro anche regolare e oltremodo non adeguatamente formati e riqualificati, si trovano in una situazione di duplice svantaggio tanto che non riescono a trovare lavoro non solo nella nostra città, ma nemmeno in altre parti del paese nelle quali il lavoro non manca”.

I tre segretari generali elencano le opere sulle quali proporre “un impegno mirato ed intervenire sin subito”. Si tratta della S.S. Catania-Ragusa, del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia-Giampilieri; l’ammodernamento S.S. 284 Adrano-Bronte e della S.S. 121 Paternò-Adrano; la mantellata portuale di Catania; l’interramento della Stazione Ferroviaria Centrale e alla Bicocca di Catania; la realizzazione della seconda pista all’Aeroporto di Catania; la via di fuga dell’Etna; il completamento del percorso verso i paesi ad ovest di Catania della Ferrovia Circumtenea; la riqualificazione degli edifici pubblici come ad esempio la Cittadella Giudiziaria ex ospedali, etc. la messa in sicurezza delle scuole; la deputazione e le fognature; la metanizzazione; la messa in sicurezza del Territorio dal punto di vista del rischio Idrogeologico; la riclassificazione antisismica del territorio dalla fascia 2 alla fascia 1.

La crisi degli ultimi 10 anni ha dunque prodotto un calo nel settore delle costruzioni che tradotto in numeri si può riassumere nella seguente tabella (dati forniti dalla Cassa Edile di Catania):

Periodo di riferimento 2008/2019: operai 21.304 nel 2008, 8.674 nel 2019; variazione percentuale -59,86%.
Imprese: 3.831 nel 2008, 2.189 nel 2019; variazione percentuale -42,86%.
Ore lavorate: 19.453.216 nel 2008, 6.585.522 nel 2019; variazione percentuale -66,14%.
Massa salari del settore: 173.967,30 nel 2008, 67.965,76 nel 2019; variazione percentuale -60,93%.

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