- Spettacolare eruzione dell’Etna, pioggia di lapilli fino a dieci centimetri
- Inizia la conta dei danni alle coltivazioni
- Aeroporto Catania ha sospeso la sua operatività
Si sono svegliati coperti da uno strato di cenere lavica Catania e molti paesi etnei dopo la violenta e spettacolare eruzione d’ieri del vulcano attivo più alto d’Europa. L’Etna ha dato vita, per un’ora, a una fase ‘parossistica’ dal cratere di Sud-Est con ‘fontane’ di lava incandescente alte diverse centinaia di metri e una colata che si è riversata nella desertica Valle del Bove, raggiungendo quota 1.700 metri, lontana da centri abitati.
Strade e campi invasi dai lapilli
Dopo il furioso parossismo del 16 febbraio, una copiosa quantità di cenere e detriti è caduta su alcuni comuni etnei. Le strade dei paesi etnei e le auto sono coperte di cenere e lapilli, cosi anche le piazze e monumenti. La caduta di cenere è stata registrata a Pedaara, Mascalucia, Nicolosi e Tremestieri Etneo, e inoltre, al centro di Catania dove il sindaco Salvatore Pogliese ha emesso un’ordinanza che vieta la circolazione delle due ruote.
Coldiretti conta i danni
“Con i nostri tecnici stiamo verificando eventuali danni provocati dalla cenere sulle colture della fascia etnea. Lo afferma Coldiretti Sicilia con riferimento all’eruzione dell’Etna d’ieri 16 febbraio con cenere e lapilli caduti soprattutto nei paesi più vicini al vulcano. Sembra che la città di Catania sia la zona più colpita ma si sta verificando se ci sono danni soprattutto su ortaggi e agrumi anche se servirà qualche giorno in più per constatarne la eventuale rovina. L’ evento – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – è già avvenuto in altre occasioni nel passato con le polveri che hanno macchiato le produzioni rendendole di fatto invendibili”.
L’Etna ha dato spettacolo
L’effetto più evidente anche da Taormina, Catania e dalla costa siracusana è stata la colonna eruttiva, spiega l’Ingv-Oe di Catania, “determinata dal parossismo e carica di cenere e lapilli che si è alzata di alcuni chilometri sopra la cima del vulcano e, spinta dal vento verso sud, ha causato ricadute del materiale piroclastico sui centri abitati fino a Catania e nel siracusano, a decine di chilometri di distanza dall’Etna”. Ora iniziano le pulizie delle strade e la conta dei danni a veicoli, immobili, coltivazioni e altro.
Interessato l’aeroporto di Fontanarossa
La pioggia di cenere e lapilli lavici ha interessato anche l’aeroporto internazionale di Catania, che ieri ha interrotto l’operatività. Cinque voli sono stati o cancellati o dirottati. Ma lo scalo riprenderà in pieno l’attività a partire dalle 9, come deciso dall’unità di crisi dello scalo, dopo la bonifica della pista e dopo che l’Ingv ha abbassato l’allerta ‘Vona’ (Volcano Observatory Notice for Aviation) per lo spazio aereo, passato dal rosso d’ieri all’arancione. Intanto l’aeromobile Alitalia che copre la tratta AZ1722 per Roma Fiumicino che sarebbe dovuto partire alle 06:35 dal Vincenzo Bellini è previsto decolli alle 8 dall’aeroporto di Comiso, dove l’aereo è atterrato ieri sera.
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