“Il tempo scorre e rischiamo di rimanere sempre più indietro. L’Ue sta dando un’opportunità, a tutti gli Stati membri, e la Sicilia più di altre regioni ha bisogno di questa spinta per colmare il gap che la divide e allontana dal resto del Paese e dell’Europa. I nostri amministratori devono essere formati e informati e per questo dobbiamo impegnarci tutti, ognuno con le proprie competenze e il proprio ruolo, per creare condizioni adeguate ad un uso efficace dei fondi Ue. Si tratta di un’occasione da non perdere, una sfida per il mezzogiorno tutto e per la Sicilia, che disporrà, tra PNRR e programmazione ordinaria, di circa 15 miliardi di euro nei prossimi anni. Una cifra imponente, un piano che potrà decollare solo se agli enti locali verranno forniti gli strumenti operativi e le professionalità necessarie per vincere una sfida impegnativa”. Lo dichiara Annalisa Tardino, eurodeputato della Lega Salvini Premier, alla vigilia del seminario di due giorni “Fondi Ue: una sfida per il Sud” che si svolgerà domani e domenica all’hotel Mercure Catania Excelsior, e che è direttamente promosso da lei e dal gruppo Identità e Democrazia presso il Parlamento europeo.

Onorevole, da cosa nasce questa iniziativa? Quali saranno i temi trattati?

Dal contatto con il territorio emerge una situazione di preoccupazione diffusa, gli amministratori lamentano difficoltà di accesso alle informazioni, troppa burocrazia, la mancanza di personale adeguatamente formato e, in generale, si sentono un po’ soli quando confrontati con situazioni di squilibrio finanziario ormai cronicizzatesi nel corso degli anni. Questa iniziativa intende, quindi, presentare alcuni strumenti operativi messi a disposizione degli enti locali, indicare possibilità e opzioni concrete, come il reclutamento straordinario di mille esperti, nonché gettare le basi per una fattiva collaborazione tra diverse realtà, per mettere a fattor comune i punti di forza e consentire a chi è la prima interfaccia con i cittadini di poter dare delle risposte. Un obiettivo certamente ambizioso da raggiungere in due giorni, ma intendiamo proseguire, come è mio costume fare, lavorando a microfoni e telecamere spenti.

Come si svolgerà? Quanti seminari sono previsti e chi sono i relatori?

Abbiamo previsto quattro seminari tecnici e un dibattito finale, tutti con la partecipazione e il contributo qualificato di esperti del settore della progettazione e politici, dirigenti e funzionari d’istituzioni europee, italiane e regionali, esperti di settore e professori universitari, moderati da giornalisti di settore e direttori di testate, nei quali affronteremo il tema dei fondi Ue nei diversi settori, inclusi pesca, agricoltura, trasporti e ambiente. Aprirà i lavori Matteo Salvini, che ringrazio, perché anche questa volta darà il suo importante contributo, seppure in collegamento, a sottolineare la sua attenzione verso la crescita dell’Italia e della Sicilia.

Un’iniziativa sicuramente importante, che arriva in un momento delicato. Come giudica questa fase politica, un po’ confusa, dove tutti vogliono candidarsi a sindaco o a presidente della Regione? Ci sono state forse troppe fughe in avanti?

Personalmente non sono una fan delle fughe in avanti. Credo sia oggi arrivato il momento di accantonare velleità personali e mettere in campo una giusta dose di realismo e novità. Siamo, da due anni a questa parte, di fronte ad avvenimenti straordinari, servono quindi proposte straordinarie. E l’indicazione di Matteo Salvini, che intende farsi promotore di una nuova unità, tra chi intende mettersi al servizio dei siciliani non guardando agli interessi di parte, è lungimirante oltre che generosa.

Proprio Salvini ha cercato negli ultimi mesi di tenere unito il centrodestra, parlando anche di federazione a livello nazionale. Una svolta annunciata martedì scorso anche per la Sicilia, che sembra avere riscosso successo solo in parte della coalizione.

La Sicilia ha spesso fatto da apripista a schemi di rottura col passato, poi ripresi dalla politica nazionale, non per nulla si fa riferimento all’isola quale laboratorio politico per eccellenza, e sono convinta che in uno scenario nazionale e mondiale così delicato, questo possa essere il momento per un progetto aperto a chi, amministratore locale o esponente della società civile, desideri spendersi per il proprio territorio. Ma attenzione, nessuno intende spogliarsi di etichette, io sono orgogliosa di fare parte della Lega Salvini Premier e di essere stata eletta due anni e mezzo fa con questo simbolo, che raccolse circa il 20 per cento dei consensi espressi. Semplicemente, oggi, si guarda con favore a un progetto federativo di centrodestra, cui il nostro leader lavora da mesi con costanza e determinazione, che non elimina le origini, la storia e i valori di nessuno, ma dà valore aggiunto a una proposta di buongoverno da offrire ai cittadini, per evitare di consegnare la regione a sinistra e cinquestelle.