Questa mattina, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, supportati dai militari della Compagnia Carabinieri di Paternò, hanno eseguito una ordinanza del Gip di Catania di  sospensione dall’esercizio dell’attività d’impresa per un anno nei confronti di un imprenditore agricolo di Ragalna, di 56 anni, titolare di una azienda agricola, ritenuto responsabile di sfruttamento del lavoro ed estorsione a danno dei propri dipendenti.

Le indagini della procura etnea

Le attività investigative, coordinate dalla Procura, hanno consentito di acquisire elementi tali da far ritenere che l’imprenditore, che nell’esercizio della propria azienda agricola impiegava quattro dipendenti stranieri di nazionalità marocchina, avrebbe impiegato gli stessi in condizioni di sfruttamento, corrispondendo loro una retribuzione irrisoria L’uomo li avrebbe pagati dai 150 ai 200 euro mensili a fronte dei 1.000 previsti dai contratti collettivi nazionali e territoriali.

Le estorsioni ai lavoratori

I lavoratori erano inoltre costretti a svolgere turni di lavoro estenuanti, senza il riconoscimento di ferie, riposi settimanali e indennità accessorie.  Inoltre, in più occasioni li avrebbe costretti a consegnargli somme di denaro, complessivamente pari a 8mila euro circa, con il pretesto di doverli utilizzare per ottenere la loro regolarizzazione mediante l’attivazione della pratica di emersione del lavoro irregolare presso la locale Prefettura, minacciandoli di licenziamento o di non inoltrare la predetta richiesta di regolarizzazione, qualora tali somme gli fossero negate.

L’indagine dopo la denuncia delle vittime

L’indagine è scaturita dalla denuncia dei quattro cittadini marocchini dipendenti dall’imprenditore, sostenuti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulle cui dichiarazioni hanno avuto origine gli accertamenti a riscontro da parte dei militari. Durante le perquisizioni delegate da questo Ufficio sui terreni di pertinenza della citata azienda agricola di Ramacca e Paternò, il personale operante ha individuato altri sei lavoratori dei quali quattro in nero con riferimento alla posizione dei quali l’imprenditore veniva ulteriormente segnalato.

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