Si è costituito oggi il gruppo consiliare di Italia Viva al Comune di Catania. Durante un conferenza stampa, svoltasi questa mattina a Palazzo degli Elefanti, i consiglieri comunali Giuseppe Gelsomino (capogruppo) Francesca Ricotta e Mario Tomasello hanno annunciato l’adesione alla formazione politica di Matteo Renzi.
Nascono anche i gruppi nelle Municipalità nel Comune etneo: i consiglieri Tiziana Lo Piano della Prima Municipalità, Andrea Cardello e Giulia Giuffrida della Seconda, Giuseppe Zingale della Quarta, Maurzio Zarbo, Patrizia Cortese e Carmelo Fazio della Quinta e Davide Ranno, Lorenzo Leone e Benedetto Costanzo e Rosario Grasso della Sesta.
Alla conferenza stampa hanno partecipato la senatrice Valeria Sudano, il parlamentare regionale Luca Sammartino e il coordinatore provinciale di Catania Puccio La Rosa.
“La scelta di aderire al nuovo soggetto politico promosso da Matteo Renzi – ha affermato Puccio La Rosa – rappresenta la scelta ragionata e convita, di un gruppo dirigente consolidatosi nel tempo, attraverso la quale si intende, in un’ottica nazionale, riporre al centro degli interessi della politica Catania ed i suoi cittadini. In particolare ci proponiamo di aprire un serio dibattito all’interno della città promuovendo, contestualmente, un azione politica ed amministrativa capace di ridare voglia di partecipare alla comunità. La prospettiva politica che vogliamo costruire è quella legata ai bisogni reali del territorio che interpreti ed espleti la propria missione politico-amministrativa con spirito di servizio ed attenzione ai piccoli e grandi problemi della comunità. Con Italia Viva, pertanto, intendiamo lavorare alla formazione di una classe dirigente che, attraverso il confronto attivo e concreto con le forze sociali e produttive presenti sul territorio, costruisca il presente ed il futuro della nostra comunità ponendola al centro delle dinamiche politiche nazionali. Riteniamo, infatti, che Italia Viva rappresenti oggi un forte e necessario progetto capace di ostacolare la deriva dell’odio, della disinformazione e delle divisione che con sempre maggiore insistenza stanno caratterizzando l’attuale fase politica nazionale e locale. L’obiettivo, quindi, è quello di rispondere ai bisogni dei cittadini, ad iniziare da quelli più disagiati attraverso la politica della concretezza e del confronto. In ambito strettamente locale, poi, intendiamo promuovere un’elaborazione politica che declina un’idea della Città nella quale l’azione amministrativa, con programmi e strategie mirate, contribuisca alla crescita morale, economica, sociale e culturale del territorio”.
“Lasciamo ‘Catania 2.0’ – ha affermato il capogruppo Gelsomino – ricordando che siamo la vera opposizione che non ha il compito soltanto di urlare quando gli altri sbagliano ma anche opposizione che molto spesso detta l’agenda al Consiglio comunale. Come abbiamo fatto per un anno e mezzo continueremo, già da stasera, quando su 12 punti all’ordine del giorno 8 sono nostri. E’ il segno del nostrio dinamismo, che abbiamo idee e progetti, e da oggi partiranno le nostre iniziative in città e dimostreremo che siamo la vera alternativa a questa amministrazione”.
“Nasce a Catania Italia Viva – ha commentato il deputato regionale Sammartino – con l’idea di rafforzare l’opposizione all’attuale amministrazione ma vogliamo anche raccontare una progettualità che vogliamo mettere in campo. Strutturemo il partito nel territorio partendo dalle idee. Voglia riscoprire una città diversa, far riscoprire ai catanesi la propria identità e la propria cultura. Vogliamo rappresentare una classe dirigente che ad oggi ha dimostrato grande maturità e grande affiatamento”.
“Ringrazio i consiglieri comunali e di municipalità – ha affermato la senatrice Sudano – che con grande diffcioltà cercano di rappresentare territori di una città che vive una crisi economica, sociale e culturale. Catania è una città addormentata e dopo la fase del dissesto, fase in cui questo gruppo ha dimostrato grande senso di responsabilità, adesso la ricreazione è finita. Il sindaco deve rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare. In Consiglio si fa tanta comunicazione ma manca poi il numero legale in Aula, non arrivano delibere e i grandi temi, come Pon metro, Proust e patti sono stati dimenticati. Sul Patto per Catania siamo fermi, forse perché non va bene ricordare che Renzi ha dato a questa città 1 mliardo e 200 milioni. Noi siamo qui perché vogliamo vigilare sull’amministrazione comunale, siamo pronti ad aiutarla nella proposta politica per il bene della città”.
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