I Carabinieri della Stazione di Nicolosi, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, nel quadro di un piano per l’effettuazione di verifiche in materia di legislazione speciale e tutela del lavoro, nonché per garantire il rispetto delle normative per il contrasto epidemico da coronavirus, hanno proceduto al controllo di una comunità d’alloggio per disabili sita in via Guardia Ragala nel comune di Nicolosi che, poi, ha determinato la denuncia della responsabile nonché rappresentante legale della struttura in questione per le violazioni di legge inerenti gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, della privacy del lavoratore mediante impianti audiovisivi.

E’ così emerso che nella struttura in questione era stato omesso di sottoporre i lavoratori dipendenti a sorveglianza sanitaria, nonché all’interno dei locali veniva utilizzato un sistema di videosorveglianza privo di autorizzazione ed accordo sindacale; è stata altresì riscontrata la presenza di un lavoratore in “nero” ed un altro “irregolare”.

Per tali ragioni sono state elevate sanzioni per complessivi 15.200 euro in materia di rapporti di lavoro e legislazione sociale, mentre per la mancanza della redazione di un protocollo aziendale “anticovid-19” è stata elevata analoga sanzione di 400 euro.

Nel medesimo contesto, inoltre, sono stati recuperati 20.000 euro di contributi previdenziali ed assistenziali.

In materia di contrasto al lavoro nero, una imponente operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo il 27 agosto scorso.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno trovato 15 lavoratori in nero in quattro ristoranti sul lungomare di Isola delle Femmine e Capaci.
Un cameriere percepiva il reddito di cittadinanza. Ai titolari della attività controllate sono state elevate sanzioni amministrative per importi che vanno, per ciascun lavoratore “in nero”, da un minimo di 1.800 euro a un massimo di 10.800 euro.
I finanzieri, nei giorni seguenti, hanno proceduto ad un controllo più approfondito della documentazione contabile acquisita al fine di riscontrare ulteriori eventuali irregolarità di natura fiscale.

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