- “Le Baccanti” di Euripide in scena al liceo classico Spedalieri di Catania
- Diciassette studenti hanno fatto rivivere i valori universali della tragedia in uno spettacolo corale
- L’opera nel cortile dell’istituto alla presenza anche dell’attrice Manuela Ventura
“Riprendere il valore formativo e paideutico del teatro greco”. È questo lo scopo del laboratorio teatrale promosso dall’associazione culturale NèonTeatro di Catania, all’interno del Liceo Classico Statale “Nicola Spedalieri”. La tragedia presentata sono “Le Baccanti” di Euripide, che ha coinvolto 17 allievi ed ex allievi dell’istituto, seguiti dalla docente Francesca De Santis, che si è occupata della rielaborazione del testo, e diretti da Monica Felloni, che ha curato la regia, Manuela Partanni e Piero Ristagno di Nèon.
Sabato la prima nella scuola
Sabato il debutto ufficiale nel cortile del liceo, nel pieno rispetto delle regole del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina, alla presenza di genitori, docenti e di ospiti speciali come Danilo Ferrari e Angela Longo, attori storici di NèonTeatro, e l’attrice Manuela Ventura che in un post su facebook ha elogiato i ragazzi e la scuola per la meravigliosa iniziativa: “un’esperienza di crescita, un tempo che si sono scelti, una cosa che hanno creato”.
“È stata una grande opportunità per la nostra scuola – commenta la preside Vincenza Ciraldo – e continueremo anche a settembre con una nuova programmazione su cui stiamo lavorando. Siamo ripartiti a novembre con grande difficoltà con il teatro a distanza ma la tenacia dei ragazzi, l’impegno dei docenti e di tutti i componenti di Nèon, ha reso possibile tutto questo. Sono fiera dei miei ragazzi, un plauso a tutti”.
Un’opera corale
Uno spettacolo dalla dimensione corale, che si coniuga perfettamente con la struttura della tragedia greca e il modo di lavorare di NèonTeatro. “Finalmente dopo un anno e mezzo, molto difficile – racconta la prof.ssa Francesca De Santis – siamo riusciti a portare in scena Le Baccanti. In questi mesi gli studenti hanno avuto la possibilità di fare propri quegli interrogativi universali ed eterni che vengono posti nelle opere teatrali alle quali si accostano. Li abbiamo lasciati riflettere su questi testi di cui riescono a cogliere l’attualità e il significato, attraverso il filtro della loro età, del loro pensiero e della loro esperienza, riplasmando situazioni e personaggi”.
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