Improvvisa accelerazione dell’attività eruttiva la notte scorsa sull’Etna dove è stato registrato un incremento dell’attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud Est. La fase esplosiva del vulcano ha prodotto una nube di cenere vulcanica che ha raggiunto i 4.500 metri di altezza ed è dispersa in direzione sud-ovest.

Il fenomeno, secondo l’Ingv di Catania, dopo tre ore ha avuto una forte diminuzione con l’emissione di cenere confinata tutta nella zona sommitale del vulcano. Non ha subito modificazioni in vece l’attività esplosiva al cratere Voragine con periodica emissione di cenere che si disperde rapidamente in prossimità dell’area sommitale.

L’ampiezza del tremore vulcanico è in decremento e ora è su valori medi. La sorgente del tremore è nell’area del Nuovo Cratere di Sud- Est ad una profondità media di 2.8 km sopra il livello del mare. Per quanto riguarda l’attività infrasonica non si registrano variazioni sostanziali, ma è da segnalare uno spostamento delle sorgenti nell’area del cratere di Nord-Est.

Anche a marzo si è verificata attività stromboliana al cratere Voragine dell‘Etna, il più centrale dei quattro crateri sommitali del vulcano, dove da mesi si sta formando un nuovo cono di scorie che quasi raggiunto l’altezza del punto più alto del monte: il cratere di Nord-Est, attualmente a quota circa 3.320 metri.

La sua attività esplosiva è ben visibile nelle ore notturne dai centri abitati intorno alla montagna, mentre la colata di lava, che dal cono si sta riversando nel cratere accanto, la Bocca Nuova, è visibile soltanto da luoghi distanti e ad alte quote. E’ l’osservazione aggiornata sull’attività in corso sul vulcano attivo più alto d’Europa riportata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania.