• Lite fra vicine finita in tragedia
  • E’ morta la donna ferita
  • La romena arrestata sostiene la legittima difesa

Ha agito per legittima di difesa. E’ la tesi sostenuta da Georgeta Colesnicenco, la 47enne romena fermata due giorni fa dalla polizia per l’omicidio di una 42enne colombiana, ferita mortalmente con una coltellata all’addome, a Catania durante una lite tra vicini di casa.

L’interrogatorio di garanzia

Durante l’interrogatorio di garanzia reso davanti al Gip, la donna ha sostenuto di “essere stata aggredita all’interno della propria abitazione, da tre persone, compresa la donna deceduta”, che, “colpendola con violenti calci, pugni e spintoni”, le avrebbero “provocato lesioni sul collo”. Ferite che, secondo l’indagata, le sarebbero state “riscontrate e refertate” prima del suo ingresso nel carcere Pagliarelli di Palermo dove è detenuta.

La richiesta di incidente probatorio

La linea di difesa è contenuta nella richiesta di incidente probatorio presentata al Gip dal suo legale, l’avvocato Pietro Ivan Maravigna. Il penalista chiede che “venga disposta una perizia sul corpo” della sua assistita per “accertare la sussistenza di tale riferite lesioni” a quando risalgono e per “chiarire se siano state autoinferte” o se la donna sia “stata vittima di un’aggressione”.

Il Gip si è riservato di decidere. L’avvocato Maravigna, nel rendere nota la sua iniziativa, sottolinea come “grazie all’impegno di Ilaria Cucchi e ad associazioni come ‘Nessuno tocchi Caino’ oggi non entra nessuno in una struttura carceraria senza essere stato prima sottoposto ad una visita medica”.

La ricostruzione a caldo degli inquirenti era diversa

Gli investigatori avevano ricostruito diversamente a caldo la dinamica di quanto accaduto poco prima del loro arrivo sulla base di quanto sostenuto dal fratello della donna residente nell’abitazione e testimone oculare. L’uomo ha riferito che la sorella si era recata presso il suo appartamento per trascorrervi la serata insieme ad amici. Intorno alle 23 si sentivano dei rumori dalla casa della vicina la rumena, con la quale c’erano stati pregressi battibecchi.

A quel punto, lui e la sorella si sono presentati alla porta della vicina, bussando alla porta al fine di chiarire la situazione. Per tutta risposta, la vicina li avrebbe aggrediti infliggendo un fendente con un’arma da taglio al basso ventre della vittima

Oggi si apprende, nvece, la versione di quest’ultima che è diversa in molte parti