Una rete di protezione a salvaguardia di imprese e lavoratori con interventi urgenti per resistere allo tsunami scatenato dalla crisi energetica.

E così, le principali associazioni datoriali del territorio hanno elaborato un documento unitario di proposte per il contrasto al caro energia in occasione della manifestazione “Non stacchiamo la spina. Catania vuole vivere”, che si è svolta oggi nel capoluogo etneo con la partecipazione di Assoesercenti, Cia, Cidec, Cna, Confagricoltura, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria Catania, Legacoop, Upia Casartigiani, Upla Claai.

I rischi nella provincia etnea

Solo nella provincia etnea, come riferito al prefetto Maria Carmela Librizzi, nel corso della riunione con i vertici delle organizzazioni partecipanti alla manifestazione, la crisi energetica rischia di erodere più del 15% del valore aggiunto prodotto dalle imprese e portare alla chiusura di centinaia di realtà imprenditoriali, con conseguenze drammatiche sull’occupazione e sulle famiglie.

Per questo occorre avere ben chiaro che bisogna intervenire su più fronti con provvedimenti immediati, pena l’asfissia del sistema Paese. Le organizzazioni datoriali chiedono quindi interventi d’emergenza di applicazione temporanea: proroga o rottamazione  delle cartelle esattoriali; sospensione delle addizionali Ires, Irap e Irpef, estensione della validità del Durc.

Rafforzamento incentivi e nuove misure per la liquidità finanziaria

Ma anche il rafforzamento di incentivi già esistenti e nuove misure a sostegno della liquidità finanziaria: aumento del credito d’imposta per le imprese;  risorse a fondo perduto per chi ha subito rincari di almeno il 30% tra il 2019 e il 2022; moratoria di 90 giorni sulle ultime bollette e azzeramento delle eventuali addizionali regionali. Sul fronte degli interventi finanziari, secondo le organizzazioni, occorrerebbe reintrodurre misure simili a quelle previste dal DL liquidità per far fronte all’emergenza pandemica, prevedendo un orizzonte temporale di restituzione dei prestiti non inferiore a 25/30 anni. Focus anche in materia di lavoro.

Con il perdurare della crisi si stima una emorragia di circa 600 mila lavoratori di cui 165 mila in Sicilia. Il ricorso agli ammortizzatori sociali “emergenziali” dovrebbe essere consentito per una durata minima di almeno 6 mesi. Infine,  per contrastare la disoccupazione  occorre il rifinanziamento dell’esonero contributivo al 100% per l’assunzione di donne e di giovani under 36 e la proroga  della Decontribuzione Sud per tutto l’anno 2023.

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