Rinasce davvero il centrodestra in Sicilia ed in Italia? Difficile a dirsi, ancora più difficile a farsi. Troppe anime, troppo litigiose e troppo poco potere da spartire per accontentare tutti. Insomma il Centrodestra sembra in grande difficoltà elettorale e di dirigenza.

Per questo appare appetibile il nuovo movimento di Cicu, Comi e Patriciello che parte dal basso e punta a ricostruire parlando con la gente per poi passare ad una classe dirigente capace e motivata.

E allora Gianfranco Micciché e la Forza Italia che ha commissariato e rilanciato che ruolo recita? Micciché ieri era alla presentazione di Siamo Italiani, ma anche a Catania a MuovitItalia da dove Schifani ha aperto e rilanciato a un Centrodestra unito.

Micciché, che denuncia di essere stato poco aiutato dagli ‘storici’ uomini di Forza Italia, rilancia e guarda agli autonomisti di Raffaele Lombardo. Insomma se Schifani cita Cuffaro, Micciché chiama Lombardo: “A Raffaele Lombardo con cui ho parlato recentemente l’unico augurio che posso fare è di uscire da questa follia giudiziaria in cui è coinvolto. Sono sicuro – ha aggiunto- che appena se ne tirerà fuori mi chiamerà e io sarò con le braccia molto più che aperte ad accoglierlo” .

Un segnale abbastanza chiaro che unisce da un lato ma dall’altro divide; molla i siciliani dell’Udc e sposa la causa di Cesa: “In Sicilia stiamo lavorando in maniera fantasticamente unita – sostiene -. Anche qui sceglieremo il candidato che ci darà maggiori garanzie per vincere. In Sicilia guardiamo con attenzione all’Udc che vuole uscire dal Governo Crocetta”.

E sul sostegno al Governo Crocetta dell’Udc ha aggiunto: “Io sono convinto che D’Alia ha sbagliato tutto: aveva una grande occasione, l’ha mancata. Ha avuto un’intuizione di cui i siciliani avrebbero volentieri fatto a meno”.

A livello nazionale c’è la rinascita di un Centrodestra targata Parisi. Il nuovo leader sarà anche in Sicilia nei prossimi giorni ma della Sicilia parla davvero poco e sembra non essere un caso  “Parisi fa un po’ di paura a qualcuno di Forza Italia – ammette Micciché -. Io ho detto loro: voi avete paura di Parisi, io ho paura di Sala all’11%, volete essere comandanti di una nave che affonda, io preferisco essere il mozzo di una nave da guerra. Parisi non è il sostituto di Berlusconi, ma la persona che possa creare qualcosa di cui noi possiamo fare parte. Parisi mi sembra meglio di Verdini, per essere chiaro”.

far e mav

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