Il giudice del Tribunale civile di Catania, Maria Fascetto Sivillo, 62 anni, da 30 in magistratura, ha denunciato ai carabinieri il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio.
L’esposto è stato depositato dopo che nei suoi confronti il Guardasigilli ha avanzato alla sezione Disciplinare del Csm la richiesta cautelare di sospensione dalle funzioni e dello stipendio e il collocamento fuori dall’organico della magistratura.
Il ‘caso’ del giudice in servizio a Catania è legato a contenziosi per l’assegnazione di fascicoli. Vicende per le quali il Plenum del Csm ha già disposto il trasferimento per incompatibilità ambientale di Maria Fascetto Sivillo, mentre in sede di Commissione è in corso un’altra istruttoria. “So bene che rientra nei poteri del ministro della Giustizia promuovere l’azione disciplinare e chiedere una misura cautelare – scrive nella denuncia il giudice – ma so altrettanto che ciò è possibile soltanto in presenza di determinate specifiche, attuali, gravissime e circostanziate condizioni. Presupposti questi che non rientrano nel mio caso”.
Secondo Maria Fascetto Sivillo “il ministro Bonafede” si sarebbe “limitato a recepire acriticamente note” nei suoi confronti “senza compiere alcuna attività”. Quindi, scrive il giudice, “senza conoscere né la mia persona, né il mio operato, né la mia storia, né il mio fascicolo” ha “immotivatamente, inopinatamente ed ingiustamente chiesto nei miei confronti la misura cautelare più affittiva”. “Non c’è dubbio – conclude il giudice nella denuncia ai carabinieri – che il ministro Bonafede, così agendo e debordando dalle sue funzioni, ha posto in essere un’illegittima condotta, arrecandomi un danno ingiusto e certamente evitabile”.
In seguito alla denuncia del magistrato la Procura di Catania, come atto dovuto, potrebbe iscrivere Bonafede nel registro degli indagati e poi, entro 15 giorni, chiedere al Tribunale dei ministri l’archiviazione del fascicolo o la richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti.
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