- Il nubifragio a Catania ha causato l’allagamento dell’ospedale Nesima Garibaldi
- I pazienti sono preoccupati, l’acqua si è infiltrata nei reparti
- La drammatica testimonianza dei degenti a BlogSicilia
Il nubifragio che ha messo in ginocchio Catania ha causato l’allagamento dell’ospedale Nesima Garibaldi. L’acqua si è infiltrata nei reparti e nelle stanze con i pazienti dentro che stanno vivendo momenti di grande preoccupazione così come i familiari, in contatto con loro con i telefonini.
“L’acqua è nella nostra stanza”
“Il livello dell’acqua nella mia stanza – racconta una paziente a BlogSicilia – sta crescendo a vista d’occhio, ci hanno detto di rimanere qui, perché fuori è pericoloso. Non c’è nessuno, abbiamo poche informazioni, la cosa che ci hanno detto di fare è di rivestirci, considerato che siamo tutti in pigiama in quanto ricoverati”.
“Pronti ad uscire ma non sappiamo che succede fuori”
Abbiamo preparato i bagagli, perché vogliono farci evacuare. I meno gravi, da quanto abbiamo saputo, potranno essere presi dai familiari, il problema è che non sappiamo come è la situazione a Catania, se, insomma, ci sono le condizioni di sicurezza per chi deve recarsi in ospedale”.
Un uomo morto a Gravina
Il maltempo ha fatto un’altra vittima: un 53enne di Pedara residente a Catania è deceduto a Gravina di Catania. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe sceso da una vettura invasa dall’acqua per poi essere travolto.
Strade e Tribunale allagati
Via Etnea, la principale arteria del capoluogo, si è trasformata in un fiume in piena, piazza Duomo, per ore, era più simile ad un lago, mentre tutto il centro storico è rimasto senza energia elettrica. Problemi anche al Tribunale di Catania dove l’acqua si è infiltrata nelle stanze, in cui ci sono faldoni con carte processuali.
Negozi chiusi
Negozi chiusi a Catania per l’aggravarsi del maltempo che nelle scorse ore ha causato danni, vittime ed allagamenti delle strade, trasformandole in veri e propri fiumi, oltre che ad un blackout che ha interessato il centro storico. Lo ha disposto il sindaco Salvo Pogliese con un’ordinanza specifica.
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