Ci sono anche il sindaco di Randazzo Francesco Giovanni Emanuele Sgroi, l’attuale presidente del consiglio comunale Carmelo Tindaro Scalisi e l’ex consigliere comunale nella precedente amministrazione – anch’essa guidata da Sgroi – Marco Stigliolo tra gli indagati dell’operazione antimafia dei carabinieri del comando provinciale di Catania ‘Terra Bruciata’ scattata questa mattina.

21 arresti e 13 indagati

L’indagine ha consentito d’individuare i componenti del gruppo mafioso operante nel territorio di Randazzo e inquadrato nel clan Laudani. A tutti è tre è stata notificata una informazione di garanzia ed un invito a presentarsi ad un interrogatorio in Procura. In 21 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, altre 13 persone risultano indagate.

Le indagini sulle elezioni del 2018 a Randazzo

Le indagini hanno fatto emergere in occasione delle elezioni amministrative del Comune di Randazzo del 2018 anche le interferenze del gruppo criminale sull’amministrazione comunale. Secondo le accuse i tre indagati “avrebbero accertato, in cambio di voti portati da appartenenti al gruppo mafioso – hanno reso noto gli investigatori durante un incontro con la stampa – di elargire utilità consistite in posti di lavoro in alcuni casi anche la fruizione di alloggi popolari”.

Le accuse a sindaco e consiglieri

Per l’accusa dagli accertamenti “sono emerse interferenze degli appartenenti al sodalizio mafioso sull’Amministrazione Comunale e, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, di quel Comune”.  In occasione delle elezioni amministrative del Comune di Randazzo dell’anno 2018, sarebbero emerse le interferenze del gruppo criminale sull’amministrazione ed, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, del Comune di Randazzo, ovvero Francesco Giovanni Emanuele Sgroi, all’epoca delle indagini e tuttora sindaco in carica,  Carmelo Tindaro Scalisi, già Consigliere Comunale e attuale Presidente del Consiglio Comunale e Marco Crimi Stigliolo, Consigliere Comunale nella precedente amministrazione, anch’essa guidata da Sgroi.

Fiumi di droga e arsenali di armi

L’operazione antimafia è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Catania contro il clan di Randazzo ritenuto inserito nella cosca mafiosa Laudani.  Secondo la Procura, “oltre ad un fiorente traffico di cocaina, hashish e marjuana”, l’indagine ha “consentito di documentare come gli indagati abbiano, nel corso degli anni, esercitato un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona, i cui titolari venivano intimiditi con minacce e danneggiamenti per sottostare al pagamento del ‘pizzo'”. Durante le indagini, inoltre, militari dell’Arma hanno trovato, sotterrato in una località di campagna, un arsenale costituito da pistole, fucili e numerose munizioni.

Estorsioni, droga e assunzioni

I Carabinieri hanno documentato anche estorsioni ai danni d’imprenditori del catanese, un fiorente traffico di cocaina, hashish e marijuana ma anche n grosso traffico illecito di armi, anche da guerra, costituenti un vero e proprio arsenale. Il gruppo controllava anche le assunzioni di alcuni sodali del clan in alcune ditte. Altro dato particolarmente significativo e allarmante è il controllo del territorio esercitato in loco dagli affiliati, i quali, dopo il passaggio delle forze dell’ordine, avrebbero chiesto alle persone del paese i motivi della presenza delle stesse acquisendo dettagliate informazioni al riguardo.