Un laboratorio i dolci nel catanese è stato chiuso dalla guardia di finanza per gravi carenze igieniche. All’interno trovati anche due operai che lavoravano in nero, di cui uno anche col reddito di cittadinanza.
Controlli potenziati
Intensificati i controlli delle fiamme gialle con interventi finalizzati al contrasto delle truffe e delle evasioni fiscali che minacciano l’economia legale. Ad intervenire nel caso specifico i finanzieri della compagnia di Paternò che hanno scoperto 2 lavoratori impiegati “in nero”, di cui uno percettore di reddito di cittadinanza. In particolare, le fiamme gialle etnee hanno ispezionato il laboratorio di un’azienda dolciaria con sede a Paternò, accertando la presenza di 2 impiegati intenti alla produzione di dolciumi. Entrambi, in seguito a specifici accertamenti e verifiche alle banche dati utilizzate dal corpo, risultavano senza regolare contratto di lavoro dipendente.
Serie di violazioni
Non solo: non avevano neanche l’attestato di formazione del personale alimentarista e non avevano effettuato le visite mediche obbligatorie preventive. Uno dei due lavoratori “in nero” è risultato percepire inoltre il reddito di cittadinanza. Nel corso dell’attività ispettiva, proseguita dalle fiamme gialle insieme ai funzionari dell’Asp di Catania dell’unità operativa di igiene pubblica, è emerso inoltre una scarsa pulizia dei locali e la presenza di materiali e rifiuti non pertinenti all’attività svolta, nonché numerose violazioni igienico sanitarie concernenti la pulizia del pavimento e dei macchinari da lavoro, l’annerimento degli intonaci, l’utilizzo di bocche di fuoco collegate a bombole del gas prive di cappa di aspirazione e la presenza di rifiuti e materiali pericolosi.
Chiusura del locale
Per questi motivi i tecnici dell’Asp riscontravano l’inadeguatezza e non conformità dei luoghi di lavoro, provvedendo alla sospensione totale dell’attività e ad elevare sanzioni amministrative. “L’attività svolta – sottolineano dal comando provinciale delle fiamme gialle – testimonia il costante impegno esercitato dalla guardia di finanza nella lotta alle condotte costituenti una minaccia per l’economia legale e, in particolare, agli illeciti nel settore dello sfruttamento della manodopera irregolare, finalizzato al contrasto di tutti quei comportamenti in grado di minare la sana e leale concorrenza tra gli operatori, in danno degli imprenditori onesti che rispettano le regole del mercato”.
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