Pesci morti e acque inquinate: si presenta così il fiume Alcantara nella zona di Castiglione di Sicilia, parco fluviale e una delle aree più visitate dell’Isola.

La denuncia arriva da Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e componente del gruppo Attiva Sicilia, che ha inviato una lettera all’Arpa affinché effettui controlli sull’acqua e presenterà un’interrogazione.

“Le immagini che arrivano dall’Alcantara su segnalazione di alcuni visitatori sono agghiaccianti – afferma Foti – Non è la prima volta che si verificano episodi del genere e non è pensabile che all’interno di un parco fluviale possano esserci questi scempi. Per questo ho chiesto all’Arpa di effettuare dei controlli sull’acqua e capire quali siano le cause di questo inquinamento”.

L’allarme sull’inquinamento di mari e fiumi siciliani è stato recentemente lanciato da Legambiente.
Dei 26 punti monitorati sulla costa, 15 risultano oltre i limiti di legge. Di questi, 10 sono stati giudicati “fortemente inquinati” e 5 “inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.
È questa in sintesi una fotografia scattata lungo le coste della Sicilia da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Le località costiere, inoltre, spesso pagano problematiche che si estendono fino ai comuni dell’entroterra. La denuncia sulle carenze depurative da parte di Legambiente vuole provare a superare questo deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori. Il monitoraggio delle acque della Sicilia è stato effettuato dal 7 al 23 luglio scorsi, da volontari e volontarie dell’associazione.

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