Il sindaco di Catania Salvo Pogliese di nuovo sospeso dalla carica di primo cittadino in forza alla legge Severino. Protesta però Nessuno tocchi Caino: “Confusi impietosamente terreni giurisdizione e amministrativo”.
La “ripresa dell’efficacia”
“A Catania, in Sicilia, si realizza l’ennesimo sacrificio per lo stato di diritto. Il sindaco, Salvo Pogliese, viene sospeso dalle sue funzioni per effetto della “Severino”: una legge che fa a pezzi ex ante il principio di presunzione d’innocenza”. Lo afferma ‘Nessuno tocchi Caino’ sulla “ripresa dell’efficacia”, notificata ieri dalla Prefettura, della sospensione dell’incarico del primo cittadino in applicazione della legge Severino. “Un amministratore, sulla base di una sentenza non ancora passata in giudicato – si legge in un comunicato firmato da Antonio Coniglio e Sabrina Renna, componenti del consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino – deve lasciare l’incarico che gli hanno consegnato migliaia di elettori, nella ipocrisia di tenere peraltro in piedi la giunta che ha nominato e che a lui è legata da un rapporto fiduciario”.
“Una cattiva legge per l’abrogazione”
Per l’associazione la Severino “è una cattiva legge per l’abrogazione della quale, in sede referendaria, i cittadini saranno chiamati alle urne in primavera”. “A Catania, succede però una cosa ancora più singolare – sottolinea Nessuno tocchi Caino – è la Prefettura, evidentemente legittimata dai pareri legali nella scelta, a invadere il terreno che fisiologicamente sarebbe proprio della giurisdizione. Un procedimento di natura giurisdizionale non viene dunque concluso da un giudice, lo stesso che si era rivolto alla Corte Costituzionale, ma da un intendente del governo. Un cerchio di natura giurisdizionale si conclude fuori dai confini della giurisdizione. In Italia si confonde impietosamente il terreno della giurisdizione e quello amministrativo”.
PD Catania, “L’amministrazione Pogliese sarà ricordata per il caos di questi mesi”
“L’amministrazione Pogliese, ormai al tramonto qualsiasi decisione prenderà il Sindaco, sarà ricordata per il caos di questi mesi”. Lo afferma la Coordinatrice del PD cittadino di Catania Elisabetta Vanin. “Il nulla amministrativo, nessuna programmazione per spendere le risorse a disposizione, la mancanza di una visione, ma soprattutto la sospensione del Sindaco per le sue vicende processuali, come previsto dalla legge – prosegue Elisabetta Vanin -. Un tira e molla che il primo cittadino sta costringendo la città a subire. Pogliese ha tutto il diritto di difendersi e opporsi alle gravi accuse che gli vengono mosse, ma la città non andava lasciata al rischio di quello che oggi sta accadendo. La candidatura di una persona sotto processo per quel tipo di reato, che se condannata avrebbe lasciato la città senza guida, com’è puntualmente avvenuto, era un rischio altissimo. E infatti lo avevamo già denunciato nel 2018 in campagna elettorale, come ho avuto modo di affermare ieri insieme al segretario regionale Anthony Barbagallo e al segretario provinciale Angelo Villari”. “Nessuno – conclude la coordinatrice catanese del PD – pensi di continuare con questa incertezza per altri 14 mesi. Faccio appello al Sindaco affinchè abbia rispetto della città: Catania non merita questo caos”
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