Ancora minacce di un uomo contro una donna, con la misura cautelare che si aggrava in conseguenza a quanto commesso. La Procura Generale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di un 41enne catanese, indagato per atti persecutori nei confronti di una donna di 52 anni, ha chiesto e ottenuto nei suoi confronti dalla Corte di Appello di Catania – III Sezione Penale, la sostituzione della misura dell’obbligo di dimora con quella degli arresti domiciliari, eseguita dai carabinieri della stazione di Aci Catena.

La denuncia

Noncurante della misura a cui era sottoposto infatti il 41enne nonostante fosse stato denunciato più volte in occasione delle violazioni delle prescrizioni imposte, nel mese di luglio e nel mese di agosto dai carabinieri di Giardini Naxos, avrebbe continuato a “sconfinare” recandosi ancora sia a Giardini Naxos che a Catania in piazza Stesicoro e in zona Librino.

Il 10 novembre scorso la 52enne avrebbe avvistato l’uomo in piazza Stesicoro a Catania e, nella circostanza, avrebbe iniziato a scattare foto al fine di documentare la presenza dell’uomo sul posto, per poi contattare le forze dell’ordine. Questa circostanza, verificatasi in altre occasioni regolarmente segnalate alle forze dell’ordine, avrebbe convinto la donna a querelare l’uomo per gli ultimi fatti accaduti.

L’indagine svolta dai militari dell’Arma è stata riassunta all’Autorità Giudiziaria che, a fronte delle ipotizzate molteplici violazioni della misura dell’obbligo di dimora, della natura delle minacce, e, considerata la necessità di tutelare la vittima, ha emesso il provvedimento. Il 41enne, pertanto, è stato sottoposto dai carabinieri della Stazione di Aci Catena alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione a Catania.

Kit per rubare auto, denunciati tre catanesi

Durante il potenziamento dei servizi di prevenzione disposti nell’Operazione “Natale Sereno”, volti anche a contrastare la commissione dei reati predatori, dei ladri di macchine in azione, questa volta in via Passo Gravina, sono stati fermati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania, che hanno deferito in stato di libertà, per “possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli in concorso” 3 pregiudicati catanesi di 24, 30 e 43 anni.

In particolare nella nottata, alle 4 circa, una “gazzella” dell’Arma, impegnata nella sua attività di pattugliamento del territorio, stava percorrendo la via Passo Gravina, nel quartiere “Barriera”, quando l’equipaggio ha scorto, in una traversa, una Fiat Panda in sosta con il motore acceso, affiancata ad altre auto parcheggiate.

I Carabinieri, subito insospettiti, si sono quindi avvicinati all’utilitaria, provocando l’immediata reazione del conducente, che non appena si è accorto della loro presenza, ha cercato di “togliere il disturbo” muovendosi a velocità moderata, con la speranza di non essere notato e di evitare il controllo.

Le perquisizioni

Chiaramente la manovra non ha dato i frutti sperati, poiché i militari hanno velocemente tagliato la strada al mezzo per impedire qualsiasi tentativo di fuga, intimando l’alt.

Sin dalle prime fasi delle verifiche, l’autista e gli atri due uomini a bordo si sono mostrati nervosi ed insofferenti, rinforzando ulteriormente l’ipotesi della pattuglia che il trio stesse per commettere una qualche azione criminale e fossero stati bloccati solo dall’intervento dei carabinieri.

Sono così scattate la perquisizione personale e veicolare, che hanno permesso di recuperare, all’interno di un sacchetto nascosto nel vano portabagagli un vero e proprio kit per i ladri di autovetture con all’interno, una centralina “scodificata”, un paio di guanti in lattice, un martello in gomma, un cacciavite, una torcia e del nastro isolante.
Per rubare le auto, i ladri hanno ormai ideato delle tecniche sempre più efficaci e innovative. Tra queste, quella della “centralina universale”, che prevede di rompere il bloccasterzo, forzare il cilindretto di accensione e sostituire la centralina originale dell’auto da rubare, con una appunto decodificata. Così facendo, si può avviare l’auto e partire in tutta tranquillità, poiché la centralina originaria risulterà inutilizzabile.
Tutto il materiale rinvenuto nel kit è stato sottoposto a sequestro da parte dei Carabinieri

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