Una tendopoli che può ospitare alcune centinaia di migranti è in corso di realizzazione in una ex base dell’Aeronautica militare tra Vizzini e Militello, in provincia di Catania. L’allestimento della tendopoli è a carico della Croce Rossa e la struttura, fanno sapere fonti del Viminale, sarà utilizzata per la quarantena dei migranti solo in caso di emergenza se non dovessero esserci più posti disponibili negli altri Centri sparsi sul territorio.  Una struttura analoga è inoltre in corso di realizzazione in un’altra regione.

Ed il progetto non può che far discutere.  “Il governo nazionale vuole costruire una tendopoli per i migranti a Vizzini, tra Militello e Licodia Eubea. La considero una scelta sbagliata e superficiale. Quel territorio ha già offerto il suo contributo all’emergenza immigrazione, con il Cara di Mineo. Luogo, tempi e modalità sono completamente sbagliati. Non si possono imporre ai territori che già sono stati generosi, scelte così forti”.

Lo scrive su Facebook la senatrice di Italia Viva Valeria Sudano riferendosi alla situazione in provincia di Catania. E aggiunge: “Invito il premier Conte e la ministra Lamorgese a rivedere questa soluzione, impegnandosi con serietà ed equilibrio e non mettendo la polvere sotto il tappeto”.

Per la senatrice è “un tema complesso che non può essere certo risolto con questa leggerezza. L’Italia non può assolutamente pensare che la Sicilia debba caricarsi il peso del fenomeno migratorio del Mediterraneo. Serve l’Europa e gli accordi europei per le redistribuzioni. Serve il buon senso del Governo che non può scaricare in una terra già martoriata e in grande crisi economica il fenomeno migratorio”.

A prender posizione per primo era stato il Governatore: “Pensare a una sorta di campo di concentramento per centinaia e centinaia di persone, in tempo di epidemia, significa essere semplicemente irresponsabili. Il ministro dell’Interno intervenga: di tendopoli e di affaristi la Sicilia non vuole più sentirne” aveva detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.