Due scosse di terremoto, la prima di magnitudo 2.5, la seconda di magnitudo 3.6, sono state registrate in provincia di Catania dall’Ingv tra la notte scorsa e le prime ore di stamane rispettivamente alle 23,51 a 2 km a Nord Ovest di Ragalna e alle 04.21 a 4 km a Sud di Paternò.

L’ipocentro

L’ipocentro della prima è stato individuato ad una profondità di 3 chilometri, quello della seconda ad una profondità di 10 km.

Ad agosto paura nel Palermitano ma non solo

Paura nel Palermitano il 21 agosto scorso per una forte scossa di terremoto avvenuta all’alba, alle ore 6.52, rilevata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con magnitudo ML 4.2.
La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. Dalle verifiche effettuate l’evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose.
I primi ad eseguire i controlli sono stati i carabinieri della stazione di Giuliana, che hanno comunicato alla protezione civile che nel paese in provincia di Palermo non c’erano danni. Un elicottero dei vigili del fuoco partito da Catania ha sorvolato la zona.

La comunicazione del sindaco

“Si informano i Cittadini che è stata registrata una scossa di terremoto alle ore 6 e 52 magnitudo 4,2 epicentro nel territorio del comune di Giuliana. Non si registrano danni a persone o cose e monitoriamo gli eventi in sinergia con la Protezione Civile”. Così, sulla pagina Facebook del Comune di Giuliana nel Palermitano, il sindaco Francesco Scarpinato aveva fatto il punto sulla scossa di terremoto.

La scossa avvertita anche in altri comuni

La scossa è stata avvertita anche nei comuni di Burgio, Caltabellotta, Lucca Sicula, Sambuca di Sicilia, Bivona, Ribera, Sciacca.

La magnitudo e la pericolosità

Dal Catalogo parametrico dei terremoti italiani emerge, aveva notato l’Ingv, che l’area epicentrale del terremoto è a circa 20 chilometri ad est dell’importante sequenza sismica del 1968 nel Belice che coinvolse il medio e basso bacino del fiume Belice tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, per una superficie di circa mille chilometri quadri. L’evento di magnitudo più forte, stimata Mw 6.5, avvenne il 25 gennaio 1968: i paesi di Gibellina, Poggioreale e Salaparuta, in provincia di Trapani, e Montevago, in provincia di Agrigento, furono quasi totalmente rasi al suolo, con effetti valutati di grado X della scala Mercalli.
La pericolosità aumenta verso ovest, proprio nell’area epicentrale della sequenza sismica del 1968 nel Belice. Negli ultimi anni la sismicità in quest’area della Sicilia meridionale non è stata molto frequente. In particolare un evento sismico molto vicino all’epicentro del 21 agosto di magnitudo 3.6 è stato segnalato il 5 agosto 2019.

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