E’ stato dimesso dal centro Grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, perché completamente guarito dopo un trapianto di pelle prelevata da un genitore, il bambino che il 4 novembre del 2022, quando aveva dieci mesi, a Catenanuova, nell’Ennese, riportò ustioni di terzo grado sul 55 per cento del corpo causate da olio bollente di una friggitrice.
Trasferito con elicottero del 118 al pronto soccorso pediatrico del Cannizzaro fu preso in cura dagli specialisti per il primo trattamento delle ustioni. Fu poi ricoverato, per sopraggiunte complicanze polmonari, nel reparto di Rianimazione pediatrica del Garibaldi Nesima di Catania. Un mese fa, una volta migliorate le condizioni generali, il piccolo paziente è stato riportato all’ospedale Cannizzaro, nel centro Grandi ustioni diretto dal dott. Rosario Ranno, dove ha potuto proseguire delle cure complesse.
«Abbiamo fatto ricorso a tecniche avanzate – spiega il primario – come l’impianto di pelle donata da un genitore, che hanno portato, con interventi chirurgici multipli, a una completa guarigione». I familiari hanno voluto ringraziare tutti i professionisti che hanno assistito il bambino: i rianimatori pediatrici del Garibaldi diretti dalla dottoressa Giusy Stancanelli, gli anestesisti del Cannizzaro diretti dal dottor Savino Borraccino, l’équipe medica e infermieristica del centro Grandi ustioni, dove il bambino dovrà tornare per i controlli periodici.
L’intervento sul 12enne di Palermo
Sono riusciti a salvarli due dita della mano al ragazzo di 12 anni che ieri a Carini ha raccolto un petardo per strada, una cipolla, che gli è esplosa provocando danni irreparabili all’arto. Quando è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Cervello la mano era in condizioni disastrose.
Intervento delicatissimo per il ragazzino
Le dita non si distinguevano più. “Abbiamo eseguito un intervento delicatissimo – spiega Adriana Cordova il primario di Chirurgia Plastica dell’ospedale Policlinico di Palermo dove c’è un centro specializzato per la ricostruzione della mano – L’arto era devastato dall’esplosione. Siamo riusciti a ricostruire e salvare il pollice e il mignolo”.
Asportate alcune falangi
Le altre dita però sono compromesse. “L’indice è stato amputato – aggiunge Cordova -, mentre il medio e l’anulare abbiamo dovuto asportate qualche falange. La situazione è ancora sotto osservazione perché i tessuti sono stati danneggiati dall’esplosione. Il paziente è stato molto coraggioso e molto forte ha collaborato con sorprendente carattere. Peccato che ancora oggi a causa dei botti di fine anno succedano gravi episodi che segnano per sempre la vita dei giovani”.
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