“Siamo pronti a qualsiasi tipo di protesta clamorosa pur di far valere le nostre ragioni. Al governo nazionale diciamo: basta rinvii e contraddizioni. Vogliamo tempi certi e risposte concrete”.
E’ questo il messaggio unanime arrivato dal vertice tenutosi oggi, nel Palazzo del governo di Catania, sulla tormentata vicenda della realizzazione della superstrada Catania-Ragusa, dopo l’ennesimo rinvio a Roma da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Un incontro richiesto dai rappresentanti del territorio interessato e presieduto dal governatore Nello Musumeci.
Erano presenti gli assessori alle Infrastrutture Marco Falcone e all’Economia Gaetano Armao e i sindaci di Catania Salvo Pogliese, di Ragusa Giuseppe Cassì, di Chiaramonte Gulfi Sebastiano Gurrieri, di Carlentini Giuseppe Stefio, di Lentini Saverio Bosco, di Francofonte Daniele Lentini, di Vizzini Vito Cortese e di Licodia Eubea, Giovanni Verga.
“La realizzazione di questa importante e strategica infrastruttura per il sud-est dell’Isola – evidenzia il presidente della Regione – sembra come la “tela di Penelope”: quando sembra di essere a un passo dal via libera definitivo si ricomincia daccapo. Con un governo centrale ballerino che parla a più voci e che prima dà per scontata la positiva conclusione della procedura, salvo poi avanzare un problema di sostenibilità finanziaria dell’opera. Un atteggiamento in costante contraddizione che danneggia la Sicilia”.
Proprio nel corso dell’ultimo pre-Cipe di marzo, le criticità avanzate dal ministero dell’Economia erano state superate e il progetto ritenuto ammissibile. Con una delibera della Giunta Musumeci dello scorso 3 gennaio, infatti, Palazzo d’Orleans si era impegnata “ad avvalersi in parte delle risorse fiscali, derivanti dalla contribuzione del concessionario, da destinare ai Comuni interessati per il sostegno dei costi tariffari autostradali in favore di cittadini disagiati, lavoratori e studenti pendolari, secondo condizioni e limiti finanziari da concordare”.
Dai sindaci è stato evidenziato come quella ragusana sia l’unica provincia siciliana a non essere attraversata da autostrada e l’arteria statale che collega quell’area con Catania è contrassegnata da frequenti incidenti anche mortali. Il timore espresso dal vertice è che la rinuncia al progetto di finanza da parte del ministro Toninelli determini il ritorno a dieci anni indietro e a un contenzioso che può rappresentare la pietra tombale per un’opera attesa ormai da troppo tempo.
“Il Tavolo – ha assicurato il presidente Musumeci – tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, anche per incontrare il concessionario, come dallo stesso richiesto, e poi predisporre le forme di protesta più opportune per richiamare l’attenzione del governo nazionale sull’esigenza di fare bene e presto”.
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